Qui di seguito il documento inviato dalla comunità montana Gennargentu Mandrolisai firmato sindaci dei comuni di Austis, Teti, Desulo, Belvì, Aritzo, Meana, Ortueri, Atzara, Sorgono, Gadoni, Marrubiu, Arborea, Gavoi, Sarule, Ovodda, Sedilo, Nughedu S V, Fonni, Paulilatino, Onanì, Burgos, Mamoiada, Olzai, Lula. al presidente Pigliaru e all’assessore ai lavori pubblici Maninchedda per denunciare il dissenso sui recenti finanziamenti delle opere cantierabili. “Non è una protesta degli esclusi come impropriamente scrive qualcuno tanto è vero che, con molta onestà, degna della massima stima, è sottoscritto da qualche sindaco destinatario del finanziamento” fa sapere il portavoce “sono fondi europei della programmazione 2007 2013 che andavano spesi in fretta altrimenti sarebbero tornati in Europa, ma questo non giustifica percorsi di tale iniquità."
Questa la lettera: Ripercorrendo la sequenza del procedimento, è doveroso evidenziare numerosi aspetti veramente discutibili che, non a caso, hanno prodotto come risultato, a nostro avviso inaccettabile, 70 milioni di euro stanziati senza alcuna equa distribuzione territoriale, senza alcun equilibrio tra i comuni sardi, senza nessuna valutazione nel merito degli interventi e con modalità che potrebbero realisticamente e seriamente compromettere l’effettiva spendita delle risorse messe a bando entro i tempi stabiliti per la rendicontazione. Qui di seguito alcune delle criticità individuate: • Preceduto da un generico comunicato, in data 03 dicembre 2014 nel sito della Regione viene pubblicato il bando di finanziamento contenente l'oggetto dell'avviso e i termini per la presentazione delle istanze a partire dal 04 dicembre 2014, vale a dire il giorno successivo (!) • La dotazione finanziaria messa a bando era in origine di 20 milioni di euro, diventati poi, durante la fase di acquisizione delle domande 40, poi 60, per attestarsi infine a 70 milioni di euro. • Il bando è a sportello per cui le domande proposte dai comuni sono esaminate e finanziate secondo l'ordine cronologico di presentazione; la scadenza ultima per la presentazione delle stesse è fissata in data 31 gennaio 2015, ma è evidente che le domande finanziate sono quelle presentate nei primissimi giorni, in una vera e propria corsa alla richiesta online. • Il bando richiede progetti immediatamente cantierabili cioè appaltabili immediatamente e da realizzare e rendicontare entro settembre 2015 L’esito del bando, reso noto nei giorni scorsi, finanzia 101 comuni su 377, esclude interi territori, non tiene conto di priorità e talvolta di emergenze, avvantaggia singoli comuni, uno dei quali, ad esempio, ( Sennori ) beneficia del 12% delle risorse destinante a tutta l’isola. I sindaci sottoscrittori denunciano che le modalità previste nel bando hanno generato un inaccettabile squilibrio tra i territori e tra i comuni e rileva che la modalità a sportello, se non accompagnata da comunicazione appropriata accessibile a tutti, o peggio ancora se accompagnata da informazioni che filtrano in anticipo attraverso disparate corsie preferenziali, non mette i comuni nelle condizioni di partecipare al bando con pari opportunità. Nessun accorgimento, pur pienamente compatibile con la necessità di velocizzare la spesa è stato assunto per evitare gli squilibri e le iniquità di cui sopra. Era sufficiente prevedere un tetto massimo di finanziamento per comune, oppure un limite nel numero dei progetti proponibili da ogni singolo ente, oppure una preliminare suddivisione delle risorse per territori. Tutti accorgimenti adottati in molti bandi, il che lascia ritenere che il sistema adottato dall’assessorato sia frutto di una scelta precisa ed iniqua. Lo stesso stanziamento iniziale, differente rispetto a quello finale, ha di fatto modificato in corsa le condizioni di partecipazione con grave pregiudizio per la maggior parte dei Comuni, stante la totale assenza di regole chiare e trasparenti e la violazione di diritti fondamentali che devono essere sempre assicurati. In conclusione si denuncia con forza l’inaccettabilità dell’intero iter, partendo dai contenuti del bando fino alla pubblicazione dell'elenco degli ammessi al finanziamento, sia sotto il profilo amministrativo che politico, rimarcando inoltre la non remota possibilità di ricorsi alle autorità competenti che metterebbero seriamente e definitivamente a rischio la possibilità che i fondi europei in questione possano essere utilizzati per lo sviluppo della Sardegna.