Pizzardoni di tutta Roma, Bologna e Ancona unitevi. Ma anche ghisa di tutta Milano, civich di tutta Torino, cantunè di tutta Genova, fino ad arrivare a ‘e guardie di tutta Napoli. Insomma, agenti municipali di tutte le città d’Italia: il 12 febbraio per la prima volta saranno loro, i controllori del traffico e della sicurezza nelle città e nei paesi, i protagonisti del primo sciopero nazionale di categoria. Fino ad oggi, infatti, gli scioperi erano sempre stati locali, limitati cioè ad una sola città (particolarmente agitata la situazione nella capitale, negli ultimi mesi): ad onor del vero, locale è anche il motivo scatenante di questo salto di qualità – parliamo del caso dei vigili romani inefficienti la notte di Capodanno del 2015 – ma, evidentemente per la prima volta, l’episodio sembra essere tale da toccare l’onore e la reputazione del corpo di polizia municipale da Courmayeur a Porto Empedocle.
L’Ospol-Csa, il sindacato che rappresenta la maggior parte dei vigili urbani negli oltre ottomila comuni italiani, non è un organismo che prenda decisioni simili a cuor leggero. E anche quella annunciata il 16 gennaio è assolutamente meditata. Sotto il Cupolone la stragrande maggioranza dei pizzardoni, nella cruciale notte dei bagordi tra San Silvestro e il primo dell’anno, non erano al loro posto a pattugliare le strade: circa l’83% di essi si era dato per malato, o risultava assente comunque giustificato, potendo beneficiare di permessi di varia natura. Non solo: i pochi di loro che circolavano, come dimostrano i filmati, mostravano un’assoluta apatia nei confronti dei loro doveri di sorveglianza. Il sindaco Marino ha praticamente inaugurato il 2015 esprimendo il suo sdegno per quest’ignobile assenteismo; gli ha fatto eco il premier Renzi, che ha promesso un giro di vite urgente sul pubblico impiego. Per il sindacato, però, la “valanga di fango” che ne è seguita, ferma restando l’inefficienza degli agenti capitolini, è servita soltanto a criminalizzare la polizia municipale, senza affrontare gli annosi problemi che sono alla base di quell’assenteismo. Nel corso degli anni, dice l’Ospol-Csa, la cancellazione dell’equo indennizzo e l’equiparazione contrattuale dei vigili urbani agli amministrativi ha “svilito il ruolo degli uomini e delle donne in divisa”. Per queste ragioni due giorni prima di San Valentino i vigili deporranno fischietti e palette e incroceranno le braccia; oppure convergeranno a Roma, dove per una volta saranno loro i protagonisti di un corteo di protesta da piazza della Repubblica fino a piazza Ss. Apostoli.