Vi siamo mancati? Sicuramente sì direte voi. Dopo diverso tempo torna con uno speciale la nostra rubrica “Paesaggi Tuturanesi” la rubrica dedicata alle bellezze e alla storia del piccolo paese di Tuturano, in provincia di Brindisi. Nei precedenti articoli vi abbiamo parlato della storia antica e anche di quella più contemporanea della frazione brindisina. Che come si è avuto modo di vedere di storia da raccontare ne ha davvero tanta. Una borgata che nasce in tempi remotissimi. Tuturano è infatti un toponimo prettamente latino, che secondo alcuni studi linguistici potrebbe risalire sino all'epoca dei Messapi, l'antica popolazione che abitava questa zona del Salento in epoca pre-romana. Il gentilizio si fa risalire all'antica famiglia dei Tutoria, ricchi mercanti provenienti dall'isola di Delo, in Grecia, il cui nomen è attestato in epigrafi di II-III secolo d.C, provenienti da varie parti della Puglia, come nella vicina abbazia di Santa Maria a Cerrate (Casalabate, Lecce) e a Canosa di Puglia (BAT).
Scarsi anzi assenti sono i documenti scritti relativi all'epoca più antica per quanto riguarda Tuturano, ma abbiamo documentazione scritta a partire dal Medioevo in particolare dal 1097 quando Tuturano viene citata in un documento del conte Goffredo di Conversano e della contessa Sichelgaita, che donano i casali di Tuturano e Valerano alle monache benedettine del monastero di San Benendetto in Brindisi. Proprio nei giorni in cui scriviamo si tiene a Tuturano il Torneo della Civetta, una manifestazione a carattere medievale organizzata dalla Pro-Loco locale che rievoca appunto il momento della donazione da parte del conte e della contessa alle benedettine. Cogliendo l'occasione del Torneo e della relativa festa patronale dedicata alla Vergine del Giardino, patrona di Tuturano, abbiamo deciso di fare questo speciale di “Paesaggi Tuturanesi” parlandovi dell'antico villaggio di Valerano.
VALERANO, IL VILLAGGIO SCOMPARSO
Dell'antico villaggio di Valerano ad oggi non rimane nessuna traccia, almeno così dicono le fonti. In effetti l'ubicazione di questa località ad oggi è ancora fonte di discussione tra gli storici, ma importanti indizi che vengono forniti da Cosimo Damiano Poso, uno tra gli accademici più importanti della Puglia che nella sua opera “Il Salento Normanno” ci riferisce dei casali di Tuturano e Valerano. Di quest'ultimo il Poso, che ha studiato attentamente la topografia del Salento in epoca antica, riesce anche a darne una collocazione ben precisa. Infatti egli dice che Valerano doveva trovarsi tra Tuturano, Mesagne e San Donaci. Nel libro “Le Masserie dell'Agro: dal latifondo alla Riforma” importante opera scritta dallo storico brindisino Giacomo Carito e Angelo De Castro si cita masseria Maramonte, già nota con il nome di masseria Valerano.
Questa masseria è ubicata proprio nei pressi di Tuturano non lontano dal bosco Colemi in direzione Sud. Secondo alcuni storici sarebbe proprio questa l'ubicazione dell'antico villaggio di Valerano citato nei documenti medievali. Ma Poso ci fa presente che questo villaggio si trovava appunto tra le tre città sopra citate, paesi che a tutt'oggi esistono. Mesagne è stata ad esempio un ricco e importante centro messapico. Non solo: Poso ci indica precisamente l'esistenza di una chiesa dedicata a Sant'Angelo all'interno del villaggio di Valerano.
Il toponimo Valerano sarebbe di epoca prettamente latina e forse starebbe ad indicare un possedimento dell'imperatore Valeriano. La notizia in questione è ovviamente tutta da verificare, in assenza di fonti possiamo solo fare congetture. Fatto sta che il villaggio in questione pare essere stato molto importante già dal 1097 se viene quindi citato nel documento del conte e della contessa. Tra l'altro nel documento del 1097 si ribadisce come i due villaggi di Tuturano e Valerano fossero abitati. Per fare chiarezza sulla questione non ci resta che mettere mano agli strumenti utilizzati oggi dalla moderna archeologia.
Elemento fondamentale nella ricerca archeologica è oggi la topografia. Grazie a quest'ultima gli archeologi sono riusciti a rintracciare anche dei siti che parevano scomparsi, come dimostrano egregiamente gli studi condotti dalla cattedra di archeologia medievale dell'Università del Salento guidata da Paul Arthur, che tanto ha dato alla conoscenza dei villaggi abbandonati nel Salento.
Solitamente le dinamiche insediative per quanto riguarda i villaggi medievali sono quasi sempre le stesse: infatti nelle nostre campagne abbiamo moltissime masserie, e solitamente ad ogni masseria è da collegare un antico insediamento che sia di epoca messapica, romana o nella maggior parte dei casi medievale. Nei pressi di alcune masserie di Brindisi in particolare lungo la Via Appia sono state trovate monete romane ascrivibili su un lungo arco temporale che va dall'epoca messapica fino all'epoca romana repubblicana e imperiale. Così vicino a molte masserie dell'hinterland.
A fornirci molto probabilmente la collocazione di Valerano è la cartografia dell'Istituto Geografico Militare che riporta per ogni zona del nostro Paese anche la relativa denominazione dei toponimi. Consultando il GeoPortale Nazionale, sito del Ministero dell'Ambiente, si può accedere alla sezione toponimi dopo aver portato il cursore su una determinata area. Sullo schermo compaiono quindi tutti i toponimi della zona che ci interessa. Possiamo subito vedere che spostandoci sulla zona del bosco Colemi viene segnalata la masseria Maramonte quella che da tutti viene identificata con l'area dell'antico villaggio di Valerano. Oggi la masseria in questione risulta diruta. Possiamo subito renderci conto dalla topografia che questa zona non può essere quella dell'antico villaggio anche perchè il fatto che la tradizione popolare e gli storici riconoscano nella antica masseria Maramonte conosciuta anche con il nome di masseria Valerano il luogo dell'antico villaggio.
Anche il documento del conte e della contessa Sichelgaita sono precisi nell'indicare Valerano in una zona compresa tra Tuturano, San Donaci e Mesagne. Proprio spostandoci in direzione Mesagne troviamo alcuni toponimi molto interessanti alla nostra causa. Pochi sanno che la strada provinciale che da Tuturano conduce a Mesagne viene identificata con il toponimo via Goffredo di Buglione, personaggio storico importantissimo per quanto riguarda la storia della crociate. Costui fu un sovrano franco e protagonista in toto della Prima Crociata. All'indomani della vittoria dei crociati a Gerusalemme nel luglio 1099 divenne sovrano del neonato Stato di Gerusalemme uno degli staterelli che si vennero a creare in Terra Santa dopo la Prima Crociata. Proseguendo su via Goffredo di Buglione andando da Tuturano verso Mesagne incontriamo masseria Cerrito, un insediamento piuttosto antico che come apprendiamo dal libro di Carito-De Castro pagava le decime all'Ordine del Santo Sepolcro ordine che ha a che fare sempre con Goffredo di Buglione e con la custodia dei luoghi santi a Gerusalemme.
La strada provinciale scorre ancora verso Mesagne passando l'antico insediamento di masseria Torricella dove sono state rinvenute anche monete di epoca romana imperiale. Subito dopo masseria Torricella compare un toponimo molto interessante: Uarano. Nella forma di questo toponimo dovrebbe essere riconoscibile proprio il nome di Valerano. Infatti topograficamente parlando ci troviamo esattamente tra i paesi di Tuturano, Mesagne e il feudo di San Donaci. Non solo: proprio nella zona dove compare il toponimo Uarano vi è un monumento molto importante soprattutto per la religiosità dei mesagnesi. Si tratta dell'antica chiesa dedicata oggi alla Madonna delle Grazie.
Si tratta di un edificio la cui facciata moderna non deve trarre in inganno. Infatti all'interno ancora oggi si può ammirare una splendida architettura antica. Che l'edificio sia antico lo ricaviamo dai documenti in quanto si sa che già nel 1486 Don Antonio Delle Grottaglie dichiarò che l'edificio religioso fosse stato dotato di un beneficio da Angelo Pilato. Tuttavia è sulla parte restrostante che si riconosce la facies più antica della chiesa in questione.
Infatti sul reto vi è quella che era la chiesa più antica, in cui ad oggi si riconoscono all'intero affreschi che sarebbero riferibili ad un periodo compreso tra XIV e inizi XV secolo. Si tratta quindi di un edificio antico e nulla ci vieta di fare qui una ipotesi abbastanza suggestiva: potrebbe essere questo il luogo dell'antica chiesa di Sant'Angelo di Valerano citata anche dai documenti medievali e nominata da Poso? E potrebbe essere questo il luogo dell'antica Valerano quindi?
Certamente ad oggi non lo sappiamo ma l'ipotesi che proprio il toponimo Uarano potrebbe indicare l'esistenza del casale di Valerano non è forse poi lontana dalla realtà. Il toponimo si trova proprio come descritto dai documenti tra i tre paesi sopra citati, inoltre sempre vicino a Valerano sempre in direzione Mesagne si sarebbe dovuto trovare anche il casale anch'esso scomparso di Senestrito, nominato sempre nel documento della contessa. Queste notizie non fanno che avvalorare l'ipotesi che proprio in questa zona dovesse trovarsi il casale di Valerano. Ci vorrebbe uno scavo archeologico o una ricognizione per avere degli elementi certi su cui lavorare. Per il momento vi lasciamo con questa suggestione e chissà che questo articolo non dia avvio ad altre ricerche sul territorio. Nel frattempo buona festa della Madonna del Giardino a tutti e buon Torneo della Civetta.