Zuckerberg continua ad alimentare la mia pigrizia spingendomi sempre più nel baratro dell'obesità del superfluo . L'iperattività del mio indice, impegnatissimo a cliccare mouse ed a “touchare” tablet, è il contraltare di un vuoto e di un immobilismo cronico a stento riempito dagli echi fiochi di pensieri remoti. Un software, sicuramente scritto da chi non soffre -contrariamente al suo fruitore- di denutrizione intellettuale, mi suggerisce i momenti più significativi del mio 2014. Devo solo condividerli... socializzandoli con chi normalmente frequento, con chi se ne frega di me e delle mie quotidianità e con chi non mi conosce e nemmeno si sognerebbe di farlo. Poi, un giorno, arriveranno quelli dell'ISTAT e mi diranno che i dati da loro raccolti fotografano un Paese in una profonda crisi di idee. Condividerò anche quello, magari imprecando sul triste futuro che ci attende. Lo farò forse per pigrizia o forse per abitudine o forse non è ancora troppo tardi.