A Roma patto tra mafia e politica definito col nome di "Mafia capitale". Gli arrestati sono complessivamente 37 di cui 29 in carcere e 8 ai domiciliari, mentre oltre 40 sono indagati. Le basi di questo maxi processo sono fondate su 10 anni di indagini e migliaia di intercettazioni. L'accusa è micidiale: associazione a delinquere di stampo mafioso.
E' questo il nuovo ed ennesimo scandalo che investe la politica romana e laziale e i suoi intrecci con un sodalizio criminale ben radicato nel tessuto economico della capitale che farebbe capo all'ex terrorista Nar, Massimo Carminati, un tempo legato anche alla banda della Magliana. Tra gli arrestati finisce anche l'ex amministratore delegato dell'Ente Eur, Riccardo Mancini, già coinvolto precedentemente in una vicenda di presunte mazzette. Tra gli indagati c'è un altro nome di spicco, quello dell'ex primo cittadino romano, Gianni Alemanno. L'abitazione dell'ex sindaco della capitale è stata perquisita all'alba dai carabinieri del Ros, coordinate dalla procura, che hanno perquisito anche il Campidoglio, la Regione e gli uffici di due consiglieri regionali, Luca Gramazio (Pdl) ed Eugenio Patané (Pd) e quello del presidente dell'Assemblea capitolina Mirko Coratti.
Nel sistema gestito con "modalità mafiose", così definito dal Gip, sono coinvolti anche alcuni dirigenti delle società municipalizzate. Sono stati sequestrati beni per 205 milioni di euro, riconducibili agli indagati e frutto di un sistema corruttivo finalizzato all'assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici. E' stato, quindi, individuato un sodalizio mafioso radicato da tempo nella capitale con diffuse infiltrazioni nel sistema imprenditoriale per ottenere appalti pubblici da Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate anche per quanto riguarda i campi rom e i centri di accoglienza per immigrati. I reati ipotizzati sono associazione di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati. Le indagini sono coordinate dal procuratore capo Giuseppe Pignatone che riferisce: "Le indagini svolte hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di una organizzazione criminale di stampo mafioso operante nel territorio della città di Roma, la quale si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne derivano per commettere delitti e per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione e il controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici".
L'ex sindaco di Roma, Alemanno, in un comunicato si difende e respinge le accuse: "chi mi conosce sa bene che organizzazioni mafiose e criminali di ogni genere io le ho sempre combattute a viso aperto e senza indulgenza. Dimostrerò la mia totale estraneità".
E' riportato di seguito l'elenco degli ordini di custodia cautelare e degli indagati emessi dal gip.
Agli arresti: Massimo CARMINATI; Riccardo BRUGIA; Roberto LACOPO; Matteo CALVIO; Fabio GAUDENZI; Raffaele BRACCI; Cristiano GUARNERA; Giuseppe IETTO; Agostino GAGLIANONE; Salvatore BUZZI; Fabrizio Franco TESTA; Carlo PUCCI; Riccardo MANCINI; Franco PANZIRONI; Sandro COLTELLACCI; Nadia CERRITO; Giovanni FISCON; Claudio CALDARELLI; Carlo Maria GUARANY; Emanuela BUGITTI; Alessandra GARRONE; Paolo DI NINNO; Pierina CHIARAVALLE; Giuseppe MOGLIANI; Giovanni LACOPO; Claudio TURELLA; Emilio GAMMUTO; Giovanni DE CARLO; Luca ODEVAINE.
Ai domiciliari: Patrizia CARACUZZI; Emanuela SALVATORI; Sergio MENICHELLI; Franco CANCELLI; Marco PLACIDI; Raniero LUCCI; Rossana CALISTRI; Mario SCHINA.