Il professor Luchino Chessa, figlio del comandante della Moby Prince scrive una lettera aperta per far conoscere le ultime novità riguardanti la Moby Prince e per chiedere giustizia e verità .
Lettera aperta.
Lasciano sgomenti gli articoli di Alberto Custodero e di Filippo Ceccarelli sulle pagine di Repubblica riguardo all'apertura degli archivi segreti sulle stragi italiane, annunciata dal premier Matteo Renzi il 22 Aprile scorso in una conferenza stampa da Palazzo Chigi. La declassificazione dei documenti potrebbe servire a ricostruire la storia politica che ha aleggiato intorno alle varie stragi rimaste senza colpevoli. Diventa oramai molto difficile giungere ad uno epilogo giudiziario ma almeno dopo tanti anni i cittadini di un paese democratico potrebbero avere diritto di sapere, e mantenere la memoria storica è un atto di democrazia. Sulla scia della apprezzabilissima iniziativa del Presidente Renzi, i familiari delle vittime del Moby Prince, a più voci, hanno richiesto al Premier di inserire anche la strage del Moby Prince tra le vicende che potrebbero beneficiare della declassificazione dei documenti di Stato, senza però avere un benché minimo cenno di riscontro. Personalmente ho bersagliato il Premier con decine di mail e twetter e infine attivato una petizione su change.org che ha superato abbondantemente le 25 mila firme, ma da Palazzo Chigi non è arrivata alcuna risposta. Ebbene il fatto eclatante riportato oggi su Repubblica è che negli archivi di. Stato non c'è niente. Non ci sono documenti realmente utili, ma solo vecchie cartacce. Mi chiedo com sia possibile tutto ciò. Non posso credere che i nostri servizi secreti non abbiamo documenti, non posso pensare che gli archivi di Palazzo Chigi e del Quirinale e dei vari Ministeri (Difesa, Interni, Esteri, Giustizia, ecc) siano tutti vuoti. Non posso immaginare che non esistano archivi di rapporti tra Italia e altri paesi e Italia e NATO, per quanto riguarda le innumerevoli stragi italiane. Tutto azzerato, tabula rasa?
C'è qualcosa che non va e questo preoccupa non poco. La notizia di oggi, se confermata, è di gravità senza precedenti. Per quanto riguarda la vicenda del Moby Prince stiamo aspettando che il gruppo ristretto di Senatori PD, SEL e M5S, completino il documento comune per la istituzione della commissione parlamentare di inchiesta, sulla base delle istanze presentate dai familiari delle vittime, supportate da un ricco dossier tecnico. Il lavoro della futura commissione sarà gravoso e a questo punto è sperabile che dagli archivi dello Stato qualcosa di utile esca fuori. Documenti utili, che insieme alla mole di materiale derivato dalle varie inchieste ministeriali, giudiziarie e processuali possano aiutare a sbrogliare una matassa intenzionalmente aggrovigliata dai numerosi atti di depistaggio, manomissione e omissione.
Infine per quanto guarda gli armadi vuoti forse è il caso di agire, unendo insieme tutti i familiari delle vittime di stragi, mobilitando l'opinione pubblica, per chiedere al Presidente Renzi di fare chiarezza.