Stamattina a Roma si è svolta una manifestazione che ha fatto scendere in piazza a protestare molti cittadini, romani e non. I temi sono diversi e i manifestanti dicono basta a degrado e criminalità, a campi rom fuori controllo, all’immigrazione incontrollata, ai roghi tossici nelle periferie, ai trasporti pubblici inesistenti e, soprattutto, gridano al primo cittadino, Marino, di tornare a casa.
Il corteo, che ha visto la partecipazione di circa 5mila cittadini, è partito da piazza dell’Esquilino alle 10 stamattina e ha raggiunto, intorno alle 13, piazza Venezia dove alcuni rappresentanti dei comitati di quartiere e associazioni presenti, hanno preso la parola per ringraziare chi stamattina è sceso in piazza a lottare per un’Italia e una Capitale migliori.
Numerosi gli striscioni che hanno sfilato oggi per le strade di Roma: “Ora basta. Marino vattene”, “Torpignattara non è periferia”, “un sindaco pidocchio più bugiardo de Pinocchio”, "Marino clandestino" e molti altri. Cori di protesta che inneggiavano all’abbandono, da parte del primo cittadino, al suo incarico. Ma perché tutto questo risentimento nei cofronti del sindaco Marino? A questa domanda i manifestanti rispondono: “Abbiamo organizzato questa manifestazione per dire basta alla sinistra che, da quando sta al governo, ha portato solo al degrado, all’immigrazione incontrollata e allo schifo ovunque. Dopo questa manifestazione il nostro obiettivo –continua un manifestante in protesta- è ottenere un’amministrazione più pulita, corretta e soprattutto più efficace”.
Durante la protesta i manifestanti in coro esortano: “Noi i rom non li vogliamo!” Ma perché queste persone ce l’hanno così tanto con i rom, con gli extracomunitari? A questa domanda loro rispondono: “Siamo contro i rom e gli extracomunitari perché oggi le criminalità son tutte loro. E, -continua una signora- perché sono una cittadina italiana onesta, pago le tasse nonostante mio marito abbia perso il lavoro. Loro, invece, oltre a delinquere non pagano nulla e sono agevolati in tutto, a spese nostre”. Quando la domanda, riferendoci a quanto accaduto nei giorni precendenti a Tor Sapienza, è: “Ma siete razzisti?” La risposta è: “No, non siamo razzisti per niente, siamo disperati”.
Uno degli organizzatori, Gianluigi Limido, dice: “La situazione ormai è insostenibile, la gente è esasperata. Siamo circondati da accampamenti di rom e rumeni che campano, purtroppo, sulle spalle nostre, delinquono, fanno furti, scippi, rapine in continuazione. Il quartiere di Tor Sapienza, per esempio, è totalmente abbandonato, la gente non può uscire da casa perché ha paura. –E conclude Gianluigi- questo non è un Paese libero, la cosa piùimportante da fare ora è mandare a casa Marino e far tornare Roma alla bellezza di un tempo”.
Il prossimo appuntamento è sempre a Roma, in zona Eur, il 21 novembre alle 17:30.