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A finire nell'occhio del ciclone sono due rom assunte come bidelle. A parlarne è Omar Marras

Un gruppo di donne hanno contestato presentandosi davanti al Sindaco, l'assunzione in una scuola di Monserrato di due signore rom

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Ha sollevato un vero polverone l’assunzione di due signore di etnia rom per ricoprire il ruolo di bidelle in una scuola di Monserrato. A parlare della vicenda Omar Marras. Marras è stato il candidato Sindaco del Centro Destra alle ultime amministrative, sconfitto però, dall’attuale Sindaco di Centro Sinistra Gianni Argiolas. Dopo essere uscito dall’allora Pdl Omar continua a sedere nei banchi dell’opposizione, infatti, è il capo gruppo del “gruppo misto” e inoltre, ricopre il ruolo di presidente della commissione, Controllo e Garanzia.

Ci vuol spiegare cosa è successo a Monserrato dopo l’assunzione delle bidelle rom?
Dopo l’assunzione delle due signore di etnia rom per ricoprire il ruolo di bidella per un anno una delegazione di mamme si è presentata dal Sindaco per protestare rispetto a questo progetto occupazionale lamentando il fatto che questo non fosse presente nel piano di offerta formativa.

L’assunzione delle due donne rientra in un piano di offerta formativa?
L’assunzione di queste due donne non rientra nel piano di offerta formativa della scuola elementare di via San Gavino Monreale per il semplice fatto che nessuna   assunzione può rientrare in un POF in qualsiasi parte d’Italia! Affermare una cosa del genere è evidentemente frutto di poca informazione.

Con quali fondi è stata possibile l’assunzione delle due donne?
Le due signore sono state assunte con un contratto a progetto della validità di un anno grazie a finanziamenti europei inseriti nel Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e nel Fondo sociale europeo (FSE) finalizzati alle politiche di inclusione sociale. Per intenderci, quei finanziamenti potevano essere utilizzati solo ed esclusivamente in favore di iniziative rivolte all’etnia rom e in alcun altro modo.

Monserrato è aperta all’integrazione?
Monserrato è da sempre nota per essere una comunità in cui accoglienza, solidarietà e integrazione sono valori fondamentali. Ne sono esempio i gemellaggi con Saint Louis (Senegal) e Qabata (Palestina) o l’attività degli oratori e delle tante associazioni di volontariato presenti in paese. Questo è stato un episodio isolato e, spero di sbagliarmi, costruito ad arte per la speculazione politica di qualcuno.

Che cosa vuol dire all’amministrazione comunale?
All’amministrazione comunale voglio dire che se è nato un episodio di questo genere in una comunità come la nostra è anche dovuto all’esasperazione in cui versano tanti nostri concittadini afflitti da disoccupazione, povertà e incapacità di vedere un futuro migliore per se e per i propri figli. Così come è stato per il finanziamento in favore delle due donne rom è dovere dell’amministrazione comunale impegnarsi nella ricerca di nuovi finanziamenti e nuovi progetti da attivare in favore dell’occupazione di tutti i monserratini così che nessuno si senta un cittadino di serie B. Penso al beneficio che porterebbero la chiusura del piano urbanistico e l’attivazione dell’edilizia in paese. Penso alla riapertura del mercato civico da far diventare mercato dei prodotti a km zero e da dare magari in gestione a piccole cooperative di giovani monserratini. Penso al rilancio del commercio nel centro storico anche attraverso gli sgravi fiscali e non con il piano del traffico voluto dall’Amministrazione che otterrebbe l’unico effetto di uccidere il centro storico di Monserrato. Penso al completamento degli impianti sportivi fin qui costati 6 milioni di euro e attualmente inutilizzati, solo questi potrebbero diventare un punto di riferimento per tutti gli sportivi dell’area vasta e creare tanti posti di lavoro anche co il coinvolgimento delle società sportive di Monserrato. Penso infine al ruolo che dovremmo esercitare come città dell’Università, una presenza che da sola garantisce un indotto economico, sociale e occupazione fondamentale. Dappertutto tranne che a Monserrato.

Come definisce Monserrato?
Monserrato è un paese solidale e laborioso. Il razzismo e l’intolleranza non ci appartengono. I monserratini hanno semplicemente bisogno di lavoro e di amministratori che si preoccupino di più della propria gente e meno della propria poltrona.

 

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