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Assassino si impicca in carcere

Ascoli Piceno: trovato in bano senza vita; inutili i soccorsi del 118.

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Si è suicidato in carcere l'ex imprenditore che lo scorso settembre ha ucciso due kosovari ai quali era debitore. Lo hanno trovato in piena notte i suoi compagni di cella, impiccato nel bagno ormai privo di vita.

È successo nel carcere di Ascoli Piceno. Lunedì notte, intorno alle 4.50 è stato trovato il cadavere di Gianluca Ciferri, ex imprenditore edile di Fermo, il quale si era macchiato di omicidio il 15 settembre scorso, ai danni di due operai. La vicenda aveva molto provato l'uomo che dichiarava di essersi legittimamente difeso, sparando contro i due uomini, Mustafa Nexhmedin di 38 anni e Avdyli Valdet di 26, che lo minacciavano con una piccozza. La motivazione del litigio generatosi tra le due parti era economica: l'uomo aveva un debito di circa 20 mila euro, ovvero molti stipendi arretrati che si rifiutava di dare ai suoi due ex dipendenti. Tra la notte di lunedì e ieri, Gianluca Ciferri ha deciso di suicidarsi in carcere, impiccandosi alla grata della finestra del bagno con una corda fatta di lenzuola e federe. Quando i compagni lo hanno trovato, hanno chiamato aiuto, ma i soccorsi hanno constato il decesso dell'uomo. La Procura di Ascoli Piceno ha aperto un fascicolo sul caso per indagare sulla dinamica dell'accaduto. Così anche il Provveditorato per l'amministrazione penitenziaria delle Marche ha disposto un inchiesta interna. Sono stati sequestrati alcuni scritti della vittima che pare non avesse mai accennato al suicidio.

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