Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Mentre l'Isis continua a decapitare ostaggi, l'Islam festeggia il giorno del sacrificio a Napoli

L'Islam ringrazia l'Italia che consente agli islamici di svolgere i loro riti ma non si esprime sulle barbarie compiute dall'Isis

Condividi su:

Stamattina a Napoli, centinaia di fedeli dell'Islam hanno celebrato il rito islamico in onore della "festa del sacrificio" riunendosi in preghiera in due piazze della città.

La comunità isclamica si è data appuntamento in Piazza Mancini e Porta Nolana per svolgere il rito che oltre alla presenza di islamici, di cui anche donne e bambini, ha registrato la presenza anche di numerosi italiani curiosi di assistere al rito. Per l'occasione sono state addirittura sgomberate due aree di parcheggio pubblico.

Oggi - ha detto in piazza Mancini l'imam Amar Abdallah, presidente della comunità islamica di Napoli - è un giorno molto importante per noi, è la festa del sacrificio, un giorno di unione per tutti i musulmani del mondo. Noi non viviamo in uno stato islamico, tuttavia ci è permesso di pregare e svolgere i nostri riti. Per questo dobbiamo ringraziare l'Italia perché chi non ringrazia le persone non ringrazia Dio".

Belle parole di ringraziamento quelle che l'imam stamani ha rivolto all'Italia. Peccato, però, che a quanto pare la maggior parte dei musulmani rifiuti di esprimersi riguardo all'Isis e alle barbarie che sta compiendo.

Grazie a un'inchiesta condotta da "il Tempo" si evince che i rappresentanti delle oltre 800 comunità islamiche e moschee presenti in Italia, alla domanda: "condanna l'Isis?" non sempre dà risposta e molte volte cerca di svignarsela con scuse del tipo: "l'imam non c'è", "l'imam non parla italiano" oppure "l'imam non è tenuto a parlare con la stampa". 

Sono queste le contraddizioni dell'Islam: nonostante la guerra combattuta in nome del proprio credo, stia uccidendo centinaia di persone, non riesce ad esprimere una voce univoca e netta di condanna nei confronti dell'Isis e di tutte le barbarie che sta compiendo. 

 

Condividi su:

Seguici su Facebook