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Come fermarsi ad un passo dal burrone? Domanda affrontata al Festival delle generazioni

Un parterre di tutto rispetto ha discusso della crescita economica in Italia che non esiste

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Aria da primo della classe Filippo Taddei , carte in regola sicuramente per essere il consigliere economico del Pd nella segreteria Renzi.  Sembra molto sicuro sui mali dell’Italia “Facciamo l’Italia e poi l’Europa" potrebbe essere il suo motto. Il più placcato dai giornalisti prima del dibattito viene sottoposto a una raffica di domande alle quale si sottopone con estrema maestria. Alla domanda “quale differenza tra riforma Fornero sull'articolo 18 e  la vostra? “  il nostro consigliere dribla abilmente. Qualche minuto dopo sarà  introdotto dal giornalista Andrea Pancani de LA7 mediatore di questa tavola rotonda nel cuore di Firenze sotto una tenda improvvisata e gremita per veder  riuniti Giulio sabelli, , Michele Ainis, Giovanni Toti ,Paolo Cirino Pomicinio Carla Ruocco il sottosegretario al ministero dell’economia Pier Paolo Baretta, che aprono un dibattito pubblico sulla mancata crescita economica italiana.   Taddei non ha dubbi piuttosto che contestare l’Europa sarebbe meglio per noi iItaliani cambiare registro, attenenersi alla regole rispettare questo benedetto 3% preservando lo stato sociale e attuare una minore pressione fiscale per un cambiamento strutturale. L’articolo 18 è  una polemica pretestuale per Taddei  e comunque è bene fare dei distinguo:  in alcuni casi sarà sempre valido. Quando il costituzionalista Michele Ainis fa presente che nonostate il tema del festival “né vecchi né giovani solo cittadini”  voglia attenuare questo conflitto generazionale che si è creato negli ultimi anni  in realtà l’articolo 18 resterà in vigore per i vecchi assunti e sarà tolto ai nuovi lavoratori. Non è forse socialemnte pericoloso? In realtà qui non ci sono risposte pronte. Il rischio esiste.
Che il festival sia a favore dell’integrazione anagrafica lo si capisce anche dal fatto che è presente Paolo Cirino Pomiciino che ringrazia gli organizzatori (CISL in testa) e fa appello ad un' economia solidale dove  la ricchezza venga redistribuita poiché negli ultimi anni i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più disperati. Insomma una patrimoniale non sarebbe poi così sbagliata per Cirino Pomicino che chiaramente risente della sua formaizone cattolica che a suo dire lo accumuna a Renzi che non esita a definire "la giusta vendetta della storia"
Il professore Giulio Sabelli avverte di non tenere d’occhio questo famoso debito pubblico perchè non è un indicatore certo dell’andamento dell’economia in un paese. Giovanni Toti di Forza Italia incolpa l’euro per aver fatto calare una cappa penalizzante sul nostro paese e giudica le iniziative del governo Renzi suggestive ma non applicabili.
Il dibattito prosegue senza parlare  della corruzione, della collusione tra mondo imprenditoriale e politica, senza tenere conto dei numeri che la criminalità organizzata toglie al Pil del paese Italia. Voci a prescindere dalle quali ogni tavola rotonda risulta un sofisticato e forse anche gradevole, a tratti noioso, esercizio di stile. 

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