Un peschereccio con a bordo circa 370 migranti si è capovolto nel Canale di Sicilia: 364 persone sono state salvate dagli uomini di Mare Nostrum. Si piangono le sei vittime accertate di oggi ma al contempo si ringrazia l'operazione Mare Nostrum per aver salvato la vita a 364 persone. È forse questa la miglior risposta alle critiche sollevate circa il costo dell'operazione di sorveglianza e soccorso nel Mediterraneo. Alcune stime, apparse sul Sole24Ore, parlano di un costo mensile che oscillerebbe tra gli otto ed i dodici milioni di euro. Di fronte all'elevato numero di vite salvate nessuno si sognerebbe di elemosinare giri di vite sul costo delle operazioni di monitoraggio e soccorso. Sarebbe invece opportuno sensibilizzare tutti gli stati europei ed extra-europei sulla valenza umanitaria dell'operazione in atto e sulla sua portata internazionale. Valuti l'Europa se sia il caso di istituire un Mare Nostrum Bis con l'ausilio e la partecipazione di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo ed allo stesso tempo rigetti in maniera convinta l'idea che il salvataggio di vite umane sia economicamente insostenibile. Si cambi pur nome alle operazioni, si cambi l'organizzazione delle stesse ma non si perda la prospettiva umanitaria che è alla base delle stesse: salvare vite umane significa proteggere le frontiere allargandole.