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Lega della terra: le garanzie e la totale indifferenza

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Da tempo nel nostro Paese stiamo assistendo ad una continua serie di barzellette agroalimentari; nulla di comico ma tutto solamente tragicomico. Come agricoltore, allevatore, trasformatore italiano ti vengono chiesti una montagna di adempimenti burocratici ed igienico sanitari a cui non puoi fare a meno di sottrarti, pena un massacro di penalità economiche ed amministrative o addirittura, nei casi più estremi, la chiusura. Tutto questo potrebbe essere considerato “normale” se, grazie ad una serie di vergognosi accordi commerciali firmati dal Governo in carica o dai rappresentanti dell’UE, si favorisce l’importazione di materie prime agricole e di prodotti agroalimentari in generale togliendo i dazi doganali e non realizzando minimi controlli alla frontiera. La differenza di trattamento diventa abissale; mentre le nostre imprese sono sommerse da costi e da garanzie causandone la morte, le imprese estere continuano a crescere nella totale indifferenza. A tutto questo la Lega della Terra dice basta chiedendo un’etichettatura chiara dove non ci sia l’abuso indiscriminato della bandiera italiana, di nomi di origine italiana o di qualsiasi altro indecente stratagemma. Come si può considerare ragionevole maturare la decisione di trasferirsi in Paesi stranieri per produrre prodotti da importare nel Belpaese? Tutto questo da solo amarezza a chi ha dedicato buona parte della sua vita al settore primario. Oggi vige solo l’indifferenza ai sacrifici, all’impegno ed alla costanza di tutti noi agricoltori.

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