Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Tragedia ad Aprilia: morti due operai a causa di esalazioni tossiche.

Due autotrasportatori perdono la vita in un impianto di compostaggio in provincia di Latina. Scattano le indagini.

Condividi su:

Triste storia quella che, stamattina, ha visto coinvolti due operai della provincia di Viterbo. In una ordinaria giornata lavorativa, si sono spenti nelle morse di sostanze tossiche presso l'impianto di compostaggio di Acea.

Le vittime erano due autotrasportatori di 44 e 42 anni, dipendenti di una ditta esterna all’impianto, in cui vengono prodotti concimi organici derivanti dalla lavorazione dell'umido. I due uomini, stavano lavorando sopra un’autocisterna nello stabilimento Kyklos, in via delle Ferriere,15. Caricavano del percolato su un camion, quando hanno aperto un boccaporto e sono stati assaliti dalle esalazioni tossiche. Si presume abbiano accusato il malore mentre versavano la sostanza dall’autocisterna. Uno dei due si trovava sopra la botola e una volta respirata la sostanza nociva, ha perso i sensi ed è caduto da un'altezza di circa due metri dentro l'autocisterna. Il suo collega invece è morto dentro il camion .
Non si conosce ancora che tipo di sostanza ci fosse nel portello. I corpi dei due uomini sono stati recuperati dai vigili del fuoco e, da quanto dichiarato dai carabinieri, i due operai non avevano misure di protezione. L'allarme è scattato intorno alle 9.45, è stato però superfluo l'intervento di rianimazione del 118, gli operai infatti erano già deceduti. Sono state aperte le indagini sul caso, che cercheranno di fare chiarezza sulla dinamica dell'incidente. Al lavoro i carabinieri di Latina, i vigili del fuoco, Asl e l'Arpa: si dovrà capire a quale sostanza nello specifico ricondurre la colpa del decesso e se ci sono responsabilità da parte dell'impianto.  Dai primi accertamenti svolti sul luogo, pare che l'impianto risulti a norma e che il pericolo sia limitato alla zona dove è collocata l'autocisterna. Si presume quindi che a ucciderli siano state le esalazioni del percolato. Le salme sono ora sotto sequestro giudiziario in attesa dell'esame autoptico.
Dalle testimonianze che sono state rinvenute, altri operai sarebbero stati intossicati in altre circostanze. ma non ci sono mai stati casi come questo. E forse non è da ignorare ulteriormente il reclamo che gli abitanti del paese fanno, da parecchio tempo, riguardo ai cattivi odori che sono costretti a respirare e alla loro presunta pericolosità. Secondo il presidente dell'Inail, Massimo De Felice, stanno diminuendo notevolmente gli infortuni sul posto di lavoro e soprattutto i decessi, però ci si chiede se, in molti casi ancora, il raggiro delle regole non siano mascherate da incidenti, oltraggiando indecorosamente la giustizia. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso ai familiari il suo cordoglio; allo stesso modo Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, si è detto fiducioso che la magistratura farà piena luce sull'accaduto.

Condividi su:

Seguici su Facebook