Sconcerto, rabbia e delusione sono i violenti sentimenti che serpeggiano a Pistoia, in Toscana, dopo le rovinose cadute occorse a due cavalli, protagonisti dell'annuale manifestazione medievale della “Giostra dell'Orso”, caratteristica gara equestre che si tiene sin dal dodicesimo secolo nella città toscana il 25 luglio, in onore del patrono San Iacopo. Sotto accusa la pista, rovinata dalla pioggia che era caduta poco prima dell'inizio gara, ma anche l'infausta scelta di far correre cavalli purosangue, animali per niente adatti alla pista della piazza e abituati al terreno preparato degli ippodromi. Intanto a Pistoia però circola anche un'altra storia, ben più grave e subdola, riguardante accuse di dopaggio chimico dei cavalli, che hanno portato le autorità preposte a prendere in consegna le sacche di sangue, prelevate due settimane fa, degli animali in corsa per i controlli antidoping. Oracle Forze e Golden Storming sono stati abbattuti dopo che i veterinari hanno appurato le gravissime condizioni in cui i due purosangue versavano dopo le rovinose cadute di cui sono stati protagonisti mentre nessuna conseguenza, a parte qualche leggera contusione, per i due fantini Giacomo Cresci e Alessio Spinicci. La gara è stata interrotta e non è stato assegnato il Palio, il caratteristico premio che va al rione vincitore, mentre decine di appartenenti alle “compagnie del popolo” che formano i quartieri cittadini, si affollavano intorno all'ingresso dove erano stati sistemati i cavalli feriti. Momenti di altissima tensione e livida rabbia hanno fatto chiudere la gara, che per la prima volta era in supervisione da parte del Coni. La procura di Pistoia ha aperto un'inchiesta, ufficialmente contro ignoti, e messo sotto sequestro l'androne dove i cavalli sono stati soppressi, mentre l'Asl pistoiese ha proceduto con un'inchiesta parallela e il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli ha annunciato la sospensione della Giostra per il prossimo anno, che si tramuterà in soppressione definitiva – come ha dichiarato – in caso gli animali uccisi risultassero dopati. Feroci polemiche da ogni parte d'Italia sono gridate contro la gara storica dalle associazioni animaliste, a cui fanno eco anche le parole della deputata Michela Vittoria Brambilla, già nota animalista, per la quale - “queste competizioni anacronistiche non tengono in nessun conto i diritti animali e sono da cancellare” - domandando al tempo stesso dove si trovasse il Coni, data la sua supervisione all'evento, mentre si stava consumando questa tragedia.