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È ancora strage di immigrati: l’ennesimo peschereccio della morte

Nelle stive i corpi di 19 vittime trasportati a Malta, i 400 sopravvissuti sono a Messina, mentre a Lampedusa è stato riaperto il centro di accoglienza e non mancano le polemiche

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Arriva a Malta come un cimitero galleggiante trainato da un gommone, è il peschereccio della morte. A bordo restano stracci e avanzi di cibo. Il barcone si è trasformato in una trappola mortale per 19 vittime che sono state uccise dall’esalazione del motore. C’è orrore negli occhi dei soccorritori, che l’altra notte sono entrati in quella botola sigillata e hanno scoperto una carneficina. Uno dei soccorritori afferma che “la vista di tutti quei corpi privi di vita è stata un’esperienza terribile” e aggiunge “purtroppo non è la prima volta che assistiamo a scene del genere ma sono episodi drammatici ai quali è impossibile abituarsi”. Il bilancio dell’ultima tragedia avvenuta in mare è salito a 19 vittime mentre i 400superstiti verranno accolti nelle aule di una scuola media a Messina.

Nella giornata di ieri sono arrivati circa 300 profughi sulle coste italiane. È un esodo senza fine, i centri di accoglienza in Sicilia e in tutta Italia sono stracolmi. I sopravvissuti si ritrovano a dover vivere accampati, mancano i posti per accogliere tutti. Tra gli sfollati ci sono molti bambini che si ritrovano a dover vivere in situazioni assolutamente inadeguate. Purtroppo è una situazione molto difficile, spesso il viaggio della speranza si trasforma nel viaggio della morte.

“Ne sono troppi” dicono, e hanno ragione, “è difficile far fronte a una situazione del genere e tenerla sotto controllo, specie se si considerano, a 360 gradi, i problemi che questa situazione sta creando all’Italia, che sta già, di per sé attraversando un periodo decisamente non troppo roseo”.

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