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Marrakech. Dal Re Mohammed VI alle Assemblee annuali di Banca Mondiale (BM) e FMI: "Il Marocco spera che Africa possa trovare il posto che le spetta negli organismi internazionali"

Il Re ha chiesto il riadeguamento delle regole di trattamento del problema del debito in modo che si tengano conto dei vincoli incontrati dai paesi a basso reddito più indebitati nell’affrontare il cambiamento climatico.

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In un messaggio indirizzato ai partecipanti alle Assemblee annuali del Gruppo Banca Mondiale (BM) e del Fondo Monetario Internazionale (FMI) organizzate dal 9 al 15 ottobre a Marrakech, il Re Mohammed VI del Marocco ha ribadito la volontà del Marocco di continuare a rafforzare la cooperazione con i partner africani nel quadro della cooperazione Sud-Sud. 
Nell'inizio del suo messaggio, il Sovrano s'è rallegrato dell'accoglienza dei partecipanti in Africa (dopo 50 anni a Nairobi) e nella regione MENA (dopo 20 anni a Dubai), e proprio oggi in Marocco a Marrakech: "una città ricca di una storia millenaria e di un notevole patrimonio culturale e di civiltà. Per questo suo status particolare, Marrakech non è solo un destinazione turistica mondiale, ma anche luogo privilegiato per l’organizzazione dei grandi eventi internazionali, alcuni dei quali segnano la nostra storia moderna: citiamo in particolare il vertice del GATT del 1994 che ha visto la nascita dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e, più recentemente, in 2016, la COP22" . 
Il Re Mohammed VI s'è, inoltre, compiaciuto "dell'amicizia e della fiducia che ci dimostrate con la vostra presenza oggi a Marrakech, all'indomani del tragico terremoto che ha colpito il Nostro Paese", sottolineando "la Nostra considerazione verso gli Stati e le Organizzazioni che hanno dimostrato la loro disponibilità sostenere il Marocco, in particolare nel periodo di ricostruzione" delle zone terremotate, ha affermato il Sovrano.
Africa è sempre nel cuore e nella mente del Marocco: Il Sovrano ha garantito che "in quanto paese africano, il Marocco spera fortemente che il continente, la cui voce è ora udibile all’interno del Gruppo dei 20 attraverso l’Unione africana, possa trovare il suo giusto posto in altri organismi internazionali e quindi attuare le sue agende economiche e sociali". 
I paesi del Continente sono tra quelli più colpiti dal cambiamento climatico, mentre il loro contributo alle attività che causano il riscaldamento globale è tra i più bassi, ha scritto il Re e ha chiesto, a questo proposito, il riadeguamento delle regole e dei quadri che regolano il trattamento del problema del debito in modo che si tenga conto dei vincoli incontrati dai paesi a basso reddito più indebitati nell’affrontare il cambiamento climatico.
"L'Africa, che nel 2050 ospiterà un quarto della popolazione mondiale, deve beneficiare oggi delle condizioni che le permetteranno di rafforzare i suoi margini di manovra, di sfruttare il suo potenziale per rispondere meglio ai bisogni della sua popolazione, in un mondo sempre più incerto e segnato da profondi cambiamenti di paradigma", ha stimato il Sovrano e ha ricordato che il Marocco ha fatto della cooperazione Sud-Sud il suo asse prioritario di apertura, sottolineando che "stiamo procedendo in questo secondo un approccio di co-sviluppo con i paesi fratelli e amici del Continente".

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