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La scena muta sull'omicidio di Franca a Foggia

Redazione Fattidipaese.it
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Silenzio da parte del settantenne Vittorino Checchia, nativo di Castelluccio Valmaggiore e residente a Foggia, di fronte alle domande incalzanti del giudice delle indagini preliminari, Marialuisa Bencivenga. La sua decisione di non rispondere ha gettato ulteriori ombre sul drammatico omicidio di Franca Marasco, una commerciante foggiana di 72 anni, avvenuto durante una rapina il 28 agosto nella sua tabaccheria di via Marchese De Rosa.

L'arresto di Checchia, avvenuto il 14 settembre, è stato eseguito su ordine cautelare dei Carabinieri, in relazione alle accuse di concorso in omicidio e rapina. Questa tragica vicenda ha sconvolto la comunità locale, che è ancora sotto shock per la perdita di Franca Marasco.

Il principale esecutore materiale della rapina è stato identificato come Redouane Moslli, un bracciante marocchino di 43 anni, fermato il 3 settembre. Moslli ha confessato il suo coinvolgimento nell'omicidio e ha indicato Checchia, conosciuto anche come "Renu", come suo complice. Ha dichiarato che Checchia gli aveva fornito guanti, una mascherina e un coltello utilizzati durante il crimine, oltre a partecipare alla divisione del bottino, che comprendeva 75 euro e 2 telefoni cellulari.

L'interrogatorio di Vittorino Checchia, difeso dall'avvocato Carlo Gesueto, si è svolto nel carcere e ha coinvolto anche la pubblico ministero Ida Perrone, responsabile delle indagini relative a un secondo omicidio avvenuto a Foggia nel 2023. La decisione di Checchia di non rispondere alle domande lascia aperti molti interrogativi sulla sua presunta complicità nell'omicidio di Franca Marasco e sulle circostanze che hanno portato a questa tragedia. La comunità locale segue con ansia gli sviluppi di questa indagine in cerca di giustizia per la vittima e di risposte chiare sull'accaduto.

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