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Ammassati come in una fossa comune i 45 morti nel barcone

L'ennesima tragedia dell'immigrazione nel Canale di Sicilia

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Sono 45 e non 30 - come si era pensato inizialmente - i migranti morti durante un viaggio della speranza verso l'Italia, che si trovavano a bordo di un peschereccio rimorchiato dalla nave Grecale, a Pozzallo.

Tutti uomini, forse maggiorenni, e provenienti dall'Africa centrale.

E' questo il bilancio definitivo dopo il recupero delle salme ammassate come in una fossa comune. Le vittime - a bordo di un peschereccio sul quale sono state fatte salire quasi 600 persone, più del doppio di quelle che poteva contenere - sono state trovate nel vano ghiacciaia, quello dove si custodisce il pesce durante la navigazione, e dove si ipotizza siano morti per schiacciamento ed asfissia.

"E' un'esperienza drammatica, soprattutto per chi sta operando" ha affermato il Procuratore di Ragusa Carmelo Petralìa, che non si è voluto pronunciare sull'inchiesta in attesa degli esiti degli accertamenti medico-legali. Ieri intanto nell'ambito di un'altra inchiesta, quella sulla strage di Lampedusa del 3 ottobre dello scorso anno, quando in un naufragio morirono 366 migranti - sono stati eseguiti 9 fermi ed emessi 5 avvisi di garanzia, con accuse che vanno dall'associazione per delinquere al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Adriana Fracchia (Radio24)

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