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Sbloccata la censura sul libro che demolisce il mito resistenziale a Monterotondo

Andrea Cionci - autore dell'articolo pubblicato sul suo blog

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Sbloccata la censura sul libro che demolisce il mito resistenziale a Monterotondo

 

 

12 settembre 2023

di Andrea Cionci

Con una certa soddisfazione salutiamo la fine di un episodio di censura di stampo bulgaro, ma con attori nostrani, che durava da due anni in quel di Monterotondo, cittadina laziale storicamente “rossa” (ha dato i natali anche a Renato Curcio, fra i fondatori delle Brigate Rosse…). Il libro protagonista è "Sprungeinsatz Monterotondo" di cui avevamo scritto nel marzo scorso. 

Ma andiamo con ordine e riepiloghiamo brevemente i fatti.

Uno studioso, Guido Ronconi, frugando nelle carte conservate all’archivio dell’esercito tedesco scopre nel 2003 i rapporti inediti dei paracadutisti tedeschi lanciatisi nel settembre 1943 su Monterotondo per occupare lo Stato Maggiore del Regio Esercito, colà dislocato. Effettuate ricerche analoghe a Roma, all’archivio dello Stato Maggiore e dei Carabinieri, lo studioso riesce a ricostruire gli avvenimenti passo per passo, con un livello di dettaglio anche inconsueto per avvenimenti di oramai ottanta anni fa. Negli archivi francesi e tedeschi scopre poi numerose fotografie inedite scattate anch’esse a Monterotondo nel settembre 1943, complemento ideale della ricerca. Ronconi, credendo di fare cosa gradita alla cittadinanza, propone lo studio al Comune di Monterotondo e l’allora direttore, dott. Togninelli, accetta con entusiasmo di pubblicarlo: si tratta infatti del primo studio scientifico su fatti che hanno marcato la cittadina laziale e che, forse neanche troppo stranamente, non sono mai stati analizzati seriamente prima di allora.

Il libro viene così stampato nel 2021 e costa in tutto EUR 10.805,20: denaro pubblico, sicuramente ben speso per far conoscere nel dettaglio una pagina di storia così importante per la comunità monterotondese. Però… il contenuto del libro probabilmente non piace a tutti. A volte infatti è meglio nascondere la verità, e se questa salta fuori, beh, si può provare con la censura, magari funziona…

È proprio quello che incredibilmente succede. Nelle centinaia di pagine di documenti originali consultati, con relazioni di tutte le parti coinvolte nei combattimenti, risulta che solamente due civili di Monterotondo, due ragazzi sedicenni, presero parte ai combattimenti contro i tedeschi. Carta canta, come si suol dire, ma in questo caso i dati non corrispondono a quanto l’ANPI locale sostiene da 80 anni, ovvero che a Monterotondo la popolazione compatta si unì ai soldati italiani contro i tedeschi in una sorta di Resistenza ante litteram! Addirittura il vicepresidente ANPI, Enrico Angelani, sostiene che si trattò del “primo episodio della resistenza e l’occasione per organizzare un vero e proprio nucleo partigiano”.

La differenza fra quanto sostenuto dall’ANPI - spacciato per verità storica - e i risultati delle ricerche d’archivio esposte nel libro è eclatante, tale da costringere a rivedere certe posizioni consolidatesi negli anni.

Tuttavia anziché aprirsi a un confronto, rendendo pubblico il libro e lasciando alla popolazione di Monterotondo e ai lettori di farsi una propria idea, magari arricchendo la discussione con ulteriori documenti e testimonianze inedite, dibattendo pubblicamente le conclusioni alle quali è arrivato Ronconi, l’ANPI ha, secondo l’autore e altre voci di corridoio, fatto pesanti pressioni per non rendere pubblico il libro, operando di fatto una censura di stampo sovietico. Un fatto francamente inaccettabile nell’Italia del 2023, e ancor più inaccettabile se proveniente da un’associazione che dichiara in ogni occasione di difendere i valori costituzionali e democratici.

Reso edotto dei fatti grazie al nostro articolo su Libero del 16 marzo scorso, l’Avv. Marco Di Andrea, capogruppo di FdI nel Consiglio Comunale, ha voluto vederci chiaro presentando già nel marzo scorso un’interrogazione all’Assessore alle Politiche Culturali Marianna Valenti volta a capire dove fossero le copie del libro e per quale motivo, pur essendo costate EUR 10.805,20 di denaro pubblico, non fossero state divulgate.

A fronte di una risposta non esaustiva dell’Assessore, l’Avv. Di Andrea è ritornato alla carica il 12 giugno 2023 con una mozione volta a fissare una data per la presentazione del libro in occasione dell’ottantesimo anniversario degli eventi bellici del settembre 1943.

Messo con le spalle al muro da Di Andrea, il Consiglio Comunale non poteva non approvare all’unanimità la mozione, visto l’impiego di denaro pubblico che sarebbe altrimenti stato speso inutilmente se il libro non fosse stato diffuso senza un motivo plausibile.

“Per fortuna – commenta Ronconi - la legge e il buonsenso hanno alla fine prevalso sull’ennesimo tentativo oscurantista e retrogrado di tacitare voci dissonanti dalla fantasiosa vulgata resistenziale.

Un grazie all’Avv. Di Andrea per aver impedito questo tentativo e per aver scongiurato uno sperpero di denaro pubblico che sarebbe stato veramente scandaloso”.

Aspettiamo adesso di vedere se la presentazione, prevista per il 16 settembre prossimo presso la biblioteca comunale di Monterotondo, (ore 17.00) avverrà tranquillamente o se invece verrà disturbata dai soliti facinorosi che, non di rado, nel nome della democrazia e dell’antifascismo, sono soliti intervenire rumorosamente nelle occasioni di esposizione di idee e fatti non in linea con il pensiero unico resistenziale.

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