"Un sms per dire a 169mila famiglie 'arrangiatevi'. Quello che arriva oggi dall’Inps, grazie alle scelte del Governo Meloni su reddito e pensione di cittadinanza, è un messaggio chiaro: lo Stato ha deciso di sospendere il sostegno". Lo scrive su Facebook il presidente del M5S Giuseppe Conte, dopo le notizie relative alla ricezione di sms che preannunciano lo stop al reddito di cittadinanza dalla fine di luglio 2023. "Poco importa se queste persone stiano attraversando un momento di difficoltà dovuto alla mancanza di lavoro, o se quei soldi servivano loro per integrare uno stipendio da fame. Dal 1 agosto zero", dice Conte.
"Intervenire immediatamente prima che le minacce di assalto ai servizi sociali diventino realtà, prima che qualcuna o qualcun assistente sociale venga aggredito. L'invio di un sms da parte dell'Inps nel quale si annuncia la sospensione dal 31 luglio del Rdc ai cosiddetti occupabili sta scatenando una guerra", le parole del presidente dell’Ordine degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi.
"In queste ore negli uffici dei nostri Servizi sociali in tutte le Municipalità centinaia di persone stanno chiedendo di essere prese in carico. Chiariamo bene questa situazione: è inutile recarsi ai Servizi sociali, la presa in carico avviene attraverso una piattaforma che viene gestita prima dai Centro per l'impiego e poi arriva ai servizi sociali", dice Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli, sulla sospensione dell'erogazione del reddito di cittadinanza a partire dal mese di agosto per i nuclei familiari che non comprendono disabili, minori o over 60.
"Chi ha perso il reddito di cittadinanza ed è ritenuto occupabile - aggiunge Trapanese - potrà ricevere 350 euro al mese come supporto alla formazione al lavoro attraverso gli sportelli dei Centri per l’impiego e l’Inps. Ricevono ancora il reddito di cittadinanza fino a dicembre le persone che hanno a carico dei minori, che sono ultrasessantenni e che hanno nel nucleo familiare delle persone disabili. Queste persone dal 1° gennaio 2024 riceveranno un contributo non inferiore a 480 euro, sempre su segnalazione del Centro per l’Impiego attraverso una piattaforma che metterà in collegamento Centri per l'impiego e Servizi sociali".
"Chiedo di non recarsi per questo motivo alle sedi dei nostri Servizi sociali. Le assistenti sociali sono dalla parte dei cittadini, ma in questo caso non possono fare nulla perché la presa in carico dei cittadini avviene attraverso una piattaforma che viene gestita prima dai Centri per l’Impiego e poi arriva ai servizi sociali. Le persone abili al lavoro verranno contattate dai Centri per l’Impiego e potranno recarsi presso le sedi dei Centri per l’Impiego, ma non presso i Servizi sociali”, conclude l'assessore al Welfare del Comune di Napoli.