Israele ha riconosciuto la sovranità del Marocco sul Sahara dopo quasi due anni e mezzo dalla firma del ripristino delle relazioni bilaterali, un passo atteso che conferma la correttezza della posizione del Marocco e la legittima difesa della sua integrità territoriale.
La notizia è stata resa pubblica martedì 17 luglio attraverso un comunicato stampa del Palazzo Reale circa la lettera del capo del governo israeliano, Benjamin Netanyahu, indirizzata al Re Mohammed VI, nella quale Netanyahu ha annunciato la decisione dello Stato d'Israele di "riconoscere la sovranità del Marocco sul territorio del Sahara occidentale" e che da questo momento in poi questa posizione sarà "riflessa in tutti gli atti e documenti del governo di Israele" e sarà "trasmessa alle Nazioni Unite, alle organizzazioni regionali e internazionali di cui Israele è membro, nonché a tutti i paesi con cui Israele intrattiene relazioni diplomatiche".
La decisione era attesa e aveva senso sin dalla firma dell'accordo tripartito tra Marocco, Israele e Stati Uniti.
Le dichiarazioni intense dei responsabili israeliani favorevoli al riconoscimento hanno dato un forte segnale di questa nuova realtà e l'ultima è stata quella del presidente della Knesset, Amir Ohana, che ha rivelato che il governo israeliano si pronuncerà presto sulla questione.
Questo ennesimo riconoscimento della marocchinità del Sahara da un Paese sovrano e forte e che ha peso sulla scena internazionale, viene a consolidare tutte le conquiste del Marocco negli ultimi anni nella difesa della sua integrità territoriale.
Il Re Mohammed VI aveva detto nel suo discorso del 20 agosto 2022 che la questione del Sahara è il prisma attraverso il quale il Marocco considera il suo ambiente internazionale, e il metro che misura la sincerità delle amicizie e l'efficacia delle partnership che il Regno stabilisce con altri paesi.
Questa chiara citazione è stata accompagnata da un invito ai paesi partner tradizionali e nuovi a chiarire le loro posizioni sulla questione del Sahara se hanno una posizione ambigua.
Il riconoscimento israeliano, in risposta all'invito del Re Mohammed VI, è importante poiché Palestina e Israele riconoscono la sovranità del Marocco sul suo Sahara e ciò elimina qualsiasi interpretazione tendenziosa da parte dei nemici della Causa Nazionale del Marocco.
Il Marocco ha mantenuto la sua corretta posizione rispetto alla questione palestinese, che non è cambiata nonostante la ripresa delle relazioni diplomatiche con Israele. Rabat ha sempre affermato la sua costante posizione a favore dei legittimi diritti del popolo palestinese. Per il Marocco, la causa palestinese rimane elevata al rango della Causa Nazionale del Marocco.
Con il riconoscimento da parte di Israele della sovranità del Marocco sul Sahara, la diplomazia marocchina sta prendendo una nuova svolta con un sostegno ancora maggiore alla legalità internazionale e alla salvaguardia della sicurezza e dell'integrità territoriale del Marocco.
A Rabat, chi non sostiene la marocchinità del Sahara non vuole tutelare la stabilità e la sicurezza del Regno dai piani di egemonia algerina volti ad accerchiare il Marocco e garantire una porta sull'Atlantico attraverso suo gruppo separatista Polisario creato e armato dal libico Gheddafi e il regime algerino.
Le manovre algerine di destabilizzazione sono capite da diversi Paesi e ora difendono non solo la stabilità del Marocco ma di tutto il Nord Africa e indirettamente del continente africano e dell'Europa.
Al nuovo riconoscimento israeliano seguiranno certamente altri Paesi e a ritenere che la proposta di autonomia del Sahara presentata dal Regno per la soluzione politica definitiva sia "l'unica e la realistica" soluzione che consentirà la risoluzione di questo conflitto artificiale creato dal Gheddafi e Algeria nell'ambito della guerra fredda dai i blocchi dell'Est e dell'Ovest.
La questione del Sahara Marocchino e della difesa dell'integrità territoriale del Marocco è diventata oggi una causa adottata e sostenuta dagli Stati Uniti, dai Paesi arabi e africani, latinoamericani e asiatici. In Sahara sono aperti 28 consolati generali.
David Fisher, l'ex ambasciatore degli Stati Uniti a Rabat, ha twittato: "Quando ho firmato la mappa del Regno del Marocco, ero sicuro che sarebbe arrivato il riconoscimento israeliano della sovranità del Marocco sul suo deserto", aggiungendo: "Quando ho firmato la mappa del Regno del Marocco, sapevo che sarebbe arrivato il giorno in cui celebrare la ricezione di Sua Maestà il Re Mohammed VI dal Primo Ministro Netanyahu una lettera che riconosce la sovranità del Marocco sul suo Sahara".
La prima reazione francese s'è espressa da Eric Ciotti capo del Partito repubblicano che ha twittato: "Accolgo con favore il riconoscimento da parte di Israele del Sahara marocchino. La sovranità del Marocco è indiscutibile", invitando suo Paese a contribuire "alla soluzione di questa questione strategica".
Nel dicembre 2020, il Marocco ha annunciato la ripresa delle relazioni diplomatiche con Israele e la riapertura degli uffici di collegamento nei due Paesi, dopo aver interrotto le loro relazioni nel 2000 sullo sfondo dell'Intifada di Al-Aqsa.
Tuttavia, il Re Mohammed VI ha sottolineato che la posizione del Regno a sostegno della causa palestinese è costante e non si cambia, e che il consolidamento del Sahara Marocchino non sarà mai, né oggi né in futuro, a scapito della lotta del popolo palestinese per i suoi legittimi diritti.
L'invito Reale è stato ascoltato da oltre 15 paesi europei, tra cui Germania, Spagna già potenza coloniale nel Sahara, Paesi Bassi, Svizzera...