Non è stata ancora messa la parola fine al mistero della scomparsa di Antonio Proia, avvenuta il 3 novembre dello scorso anno. L'uomo, 83 anni e carabiniere in pensione, si era recato nel primo pomeriggio con i familiari nella fitta macchia intorno a Follonica, la città della provincia di Grosseto dove ha lavorato e risiede, per cercare dei funghi ma si è allontanato dai suoi parenti, rimanendo inghiottito dalla folta vegetazione. Subito scattò l'allarme per le ricerche, che coinvolsero i Vigili del Fuoco, le Forze dell'Ordine e il soccorso Alpino, con l'ausilio dell'elicottero di soccorso del 118 che batterono l'area dove presumibilmente si erano perse le tracce del pensionato, contando anche sulla scarsa mobilità dello stesso, dovuta a motivi di salute. Furono impiegate anche unità cinofile, anche a discriminazione di tracce, nonché il volontariato di Protezione Civile provinciale, intervenuto in massa con oltre 50 persone impiegate al giorno a più riprese nel corso dei mesi successivi, perlustrando palmo a palmo la macchia mediterranea, in alcuni punti davvero difficile, per molti chilometri. Neanche lo scandaglio di un vicino laghetto offrì riscontri, facendo rimanere come uniche tracce dell'uomo la sporta con i funghi raccolti e un fazzoletto, ritrovato un mese dopo durante l'ennesima ricerca. Nessun avvistamento, nessuna ulteriore traccia o indizio nonostante le ricerche e gli appelli della famiglia attraverso i mezzi di informazione. Neanche il ritrovamento, avvenuto nella spiaggia di Follonica l'11 febbraio scorso, di un cadavere in avanzato stato di decomposizione, su cui le autorità e i familiari avevano ipotizzato potesse essere il pensionato follonichese, ha chiuso questa vicenda, in quanto è stato escluso che il corpo restituito dal mare potesse essere quello di Antonio Proia. Al momento le ricerche sono state fermate,nonostante le richieste di aiuto dei congiunti, per mancanza di nuovi elementi a supporto di nuove perlustrazioni. Il mistero della scomparsa di Antonio Proia continua, una sparizione che lascia perplessa e attonita la popolazione maremmana per le sue modalità .
Antonio Proia al momento della scomparsa indossava: un cappellino celeste con la tesa, un giacchetto grigio, jeans, scarpe da ginnastica bianche e un orologio di metallo grigio con le lancette.