I finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria del comando provinciale di Catanzaro, coordinati dal procuratore della repubblica hanno eseguito, su disposizione del gip del capoluogo, 20 provvedimenti restrittivi e il sequestro di circa 2.000.000,00 di euro in beni mobili, immobili e denaro a carico dei promotori, organizzatori e sodali di una vasta e articolata associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni delle assicurazioni e del fondo di garanzia vittime della strada.
Sono serviti 3 anni di complesse e strutturate indagini che hanno visto il ricorso a intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre che numerosissimi accertamenti bancari e patrimoniali. Sono state tratte in arresto 16 persone, tra cui due noti professionisti di Catanzaro, e il medico al quale abitudinariamente i promotori dell’associazione a delinquere si rivolgevano per il rilascio di false certificazioni mediche.
Il sistema si sviluppava attraverso l’ideazione e la messa in pratica di due differenti tipologie di truffa. L’organizzazione era solita mettere in piedi sinistri mai avvenuti, oppure per altri (realmente accaduti) aggravarne le conseguenze, in termini sia di risarcimento dei danni, che di numero di persone coinvolte.
Nel primo caso il professionista programmava sin dall’origine il falso sinistro, procurando la disponibilità alla partecipazione alla truffa sia delle persone falsamente coinvolte, sia delle autovetture che dei testimoni.
Nel secondo caso, al professionista si rivolgevano persone realmente coinvolte in sinistri stradali, le quali chiedevano allo studio legale assistenza nella procedura di richiesta di risarcimento dei danni. A questi venivano procurati falsi occupanti dei mezzi coinvolti, che riportavano falsi danni fisici, il tutto testimoniato da falsi testimoni.
La struttura associativa si avvaleva di talune figure che svolgevano il ruolo di veri e propri procacciatori di 'affari'. Infatti, era talmente consolidato il sistema fraudolento che nella provincia era noto come il professionista in questione fosse specializzato nella truffa e ad esso era pertanto facile offrire la disponibilità di terzi soggetti ad essere indicati come coinvolti a vario titolo nei falsi sinistri a subire le conseguenze della truffa, che i finanzieri hanno potuto accertare risalire fin al 2002, sopportando la corresponsione di ingenti risarcimenti (che, solo dal 2009 al 2012 si quantificano in oltre 5 milioni di euro), anche le maggiori e più note compagnie Assicurative.
Anche il fondo di garanzia vittime della strada è stato fortemente danneggiato, dato che lo studio legale truffaldino ad esso richiedeva il risarcimento dei danni sia nel caso di mancanza della controparte del falso sinistro, sia nel caso di inesistenza della compagnia assicurativa cui richiedere il risarcimento dei danni (è il caso di pedoni indicati falsamente come essere stati “violentemente investiti” dall’automobilista che si era dato alla fuga).
Nonostante gli arrestati avessero avuto contezza delle indagini in corso nei loro confronti fin dal 2011 perchè oggetto di attività palesi di polizia giudiziaria (perquisizioni scaturenti dai primi riscontri d’indagine), non hanno mai desistito dal continuare nella perpetrazione del reato, rendendosi ancora recrudescenti nell’attività criminale dato che hanno fatto ricorso alla creazione di società di comodo intestate a prestanome, ma mai in grado, comunque, di far desistere dalle indagini i finanzieri.