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Consiglio dei Ministri, approvato il Decreto Lavoro: cuneo fiscale diminuisce da luglio a dicembre

Al termine nessuna conferenza stampa illustrativa ma solo una videolezione online del premier Meloni

redazione
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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto lavoro 2023. La riunione convocata per il primo maggio è partita con un ritardo di mezz'ora ed è durata circa un'ora e venti minuti.

"Nel giorno della festa dei lavoratori il governo sceglie di lavorare, sceglie di lavorare per dare risposte a lavoratori e lo facciamo con una serie di provvedimenti assai articolati. Il più importante è il taglio delle tasse sul lavoro. Abbiamo liberato un tesoretto di 4 miliardi grazie al coraggio di alcuni provvedimenti, penso al superbonus e alla questione delle accise, e oggi destiniamo l'intero ammontare al più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni", ha detto il premier Giorgia Meloni, in un video girato all'interno di Palazzo Chigi che si conclude con il presidente del Consiglio che entra nella sala dove sta per avere inizio il Cdm per dare il via alla riunione suonando la campanella.

"Tagliamo il cuneo di 4 punti percentuali, e questo taglio si somma a quello già fatto nella legge di bilancio. Così oggi e fino a fine anno - ha rimarcato Meloni - noi abbiamo un taglio di 6 punti percentuali per chi ha redditi fino a 35mila euro e 7 per chi ha redditi più bassi, fino a 25mila euro. Una scelta di cui vado profondamente fiera", con tagli delle tasse in busta "che possono arrivare fino a 100 euro in un momento in cui l'inflazione galoppa e il costo della vita aumenta e davvero non riesco a capire che polemizza perfino su questa scelta".

Sul reddito di cittadinanza, "come promesso, noi distinguiamo chi può lavorare da chi non può farlo. Confermiamo e anzi miglioriamo il sostegno per chi non può lavorare, ovvero per le famiglie che hanno al loro interno un minore, un anziano, un disabile. Ma chi può lavorare viene inserito in un percorso di formazione al lavoro, con un rimborso spese per il periodo in cui si forma e con incentivi importanti per chi lo dovesse assumere".

Il decreto lavoro "è stato approvato, con importanti interventi a sostegno delle famiglie", ha detto il ministro del Lavoro Marina Calderone dopo la riunione. ''Per quanto riguarda i contratti a termine, quello che ho letto non è quello che troverete all'interno della norma perché l'obiettivo non era certo quello di rendere più precario l'utilizzo di questi strumenti ma di rendere più agevole l'interpretazione di una norma che in questo momento ha delle difficolta applicative'', ha aggiunto rispondendo alle domande dei cronisti nel piazzale antistante Palazzo Chigi. Al termine della riunione, non è stata prevista una conferenza stampa col premier e i ministri più interessati, al contrario delle attese della vigilia. 

''Credo che sia un intervento che abbia veramente un ampio respiro e dia risposte su tanti fronti e che, soprattutto, delinei un percorso che deve consentirci di accompagnare chi, in questo momento, ha bisogno di lavorare ma anche voglia di lavorare'', ha detto ancora Calderone riferendosi al provvedimento.

Il decreto legge lavoro contiene l'assegno di inclusione, mirato per le famiglie con ''fragili, over 60, persone con disabilità o nuclei che hanno al loro interno i minorenni', ha spiegato evidenziando che, ''ci sono tanti interventi sul fronte sicurezza sul lavoro e, quindi, anche l'intensificazione dei controlli per gestire in modo più appropriato quelle che sono le evidenze in materia di sicurezza sul lavoro. I nostri non sono interventi spot, c'è dietro una visione che poi si concretizzerà e si scaricherà a terra'' perchè questo ''è un governo di legislatura''.

LA BOZZA DEL DECRETO - Secondo quanto prevede la bozza del decreto lavoro 2023, il governo non tasserà i fringe benefit fino a 3.000 euro per i lavoratori con figli. Il provvedimento contiene un articolo 'Misure fiscali per il welfare aziendale' con cui si stabilisce che ''limitatamente al periodo d’imposta 2023, in deroga a quanto previsto'' dal Testo unico delle imposte sui redditi ''non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 3.000''. La spesa è stimata in 142 milioni di euro nel 2023 e 12 milioni per il 2024.

''Al fine di sostenere le famiglie e facilitare la conciliazione fra vita privata e lavoro, è istituito'' un fondo con una dotazione di 60 milioni di euro per l’anno 2023, come prevede la bozza. Con l'articolo 'Istituzione di un Fondo per le attività socioeducative a favore dei minori', il provvedimento stanzia delle risorse per ''le attività socio-educative a favore dei minori, destinato al finanziamento di iniziative dei Comuni, da attuare anche in collaborazione con enti pubblici e privati, finalizzate al potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori''.

Nella nuova bozza del decreto legge lavoro anche l'assegno di inclusione che scatterà dal 2024 e avrà un plafond di 5,5 miliardi che arriveranno, a regime, a 6,4 miliardi nel 2033. ''Ai fini dell’erogazione del beneficio economico dell’assegno di inclusione è autorizzata la complessiva spesa di 5.472,7 milioni di euro per l’anno 2024, 5.695,0 milioni di euro per l’anno 2025, 5.623,6 milioni di euro per l’anno 2026, 5.733,6 milioni di euro per l’anno 2027, 5.844,7 milioni di euro per l’anno 2028, 5.958,0 milioni di euro per l’anno 2029, 6.073,6 milioni di euro per l’anno 2030, 6.191,4 milioni di euro per l’anno 2031, 6.311,6 milioni di euro per l’anno 2032, 6.434,1 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2033''.

(fonte Adn Kronos)

 

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