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Dottorato in Teologia a Greta Thunberg, profetessa del neopaganesimo ecologista

Andrea Cionci - autore dell'articolo pubblicato sul suo blog

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22 marzo 2023

  • di Andrea Cionci

 

"E il ciel, non ha più fulmini", per dirla con l'Otello verdiano: due giorni fa, l’Università di Helskiny ha annunciato che il 9 giugno conferirà a Greta Thunberg il dottorato honoris causa in Teologia. Ma, cosa c’entrano - direte -  le tematiche della terra, dell’ecologia, col mondo dello spirito?

Tuomas Heikkilä, (nella foto di testata) professore di storia della Chiesa nell’ateneo, giustifica così l’iniziativa: «La Facoltà di Teologia studia le questioni centrali dell’umanità. Le più grandi speranze e paure. Le maggiori minacce odierne, come il cambiamento climatico, la perdita della natura e le guerre,  sono problemi causati dall’uomo».

Pensavamo che la teologia studiasse le questioni centrali su Dio, ma nel mondo alla rovescia tutto assume un carattere inversivo e speculare. Se i profeti dell’Antico Testamento erano quasi tutti maschi, poveri, di età venerabile e sapienti, il loro epigono postcristiano è l’opposto: femmina, ricca, appena ventenne e disturbata dai sintomi della Sindrome di Asperger (deficit di attenzione, mutismo selettivo, nevrosi ossessivo-compulsiva).

E così, ignorando il parere di illustri scienziati che spiegano come il cambiamento climatico dipenda dal sole, immemori del fatto che, (mentre in Europa ci preoccupiamo dei peti delle mucche), in India e in Cina usano il carbone in modalità “Londra vittoriana”, i presidenti delle nazioni occidentali si inchinano a questa ragazzetta saccente e problematica.  A proposito di profeti, sembra di leggere le parole di Isaia: “Io metterò dei ragazzi come loro capi, dei monelli li domineranno”.

Tuttavia, si può comprendere l’episodio del dottorato gretino solo in un contesto ben più ampio e angoscioso. Queste trovate sono solo le infiorescenze superficiali di un processo di sovvertimento politico-antropologico-spirituale in atto in tutto il mondo e finalizzato a ribaltare il senso del sacro e a sottomettere definitivamente l’uomo. Va in soffitta l’aldilà, la dimensione trascendente e spirituale, conta solo l’immanenza, l’orizzontalità, la materia che, dal canto suo, ha delle impellenze e necessità tali per cui - ci dispiace -  ma dovete mangiare insetti, farvi punturare per tutto, figliare in provetta, sdoganare le più varie parafilie, purché rigorosamente sterili.

La subcultura green è, al primo livello, uno strumento manipolatorio per banali speculazioni economico-finanziarie, basti pensare al tentato colpo di mano Ue sull’abolizione dei motori a combustione. Una mossa che solo in apparenza sembrava idiota: in realtà volevano farci fallire, se non l’avete capito.

Tuttavia, a livello più profondo ed essenziale, il millenarismo ecologista è solo uno dei temi portanti di un sistema organico di aggressione all’umanità per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. La Madre Terra di cui tanto si parla, non è altro che l’arcaico, preistorico culto sincretista della Grande Madre, da sempre venerato dalle massonerie di tutto il mondo, in primis da quella ecclesiastica.

Il neopaganesimo ecologista ribolle nel venefico calderone arcobaleno insieme a un miscuglio di ingredienti disparati: il dirittismo omosessualista, l’abortismo, il transumanesimo, l’immigrazionismo, l’iperdigitalizzazione, l’obolo di cittadinanza, l’abolizione del contante, il disarmo (anche culturale) dei cittadini, la mercificazione della maternità … Edulcorante base di questa pozione, l’aspartame canceroso di “neo-valori” facili facili da assimilare che consentono di accaparrare le simpatie e i voti delle fasce più emotive e meno intelligenti della popolazione, imbambolate dalle nuove paroline magiche: “inclusione, accoglienza, resilienza, diritti, fratellanza”.

Per capire la Greta Thunberg neo-teologa, bisogna finalmente prendere coscienza di una regia unica, anche detta deep state, perfettamente riconoscibile dallo scopo finale che persegue in tutte le sue espansioni: la drastica riduzione demografica mondiale, (soprattutto dell’Occidente civilizzato), il depotenziamento delle energie morali, culturali e identitarie dei cittadini, la manipolazione ossessiva e tecnologizzata delle menti e dei corpi, la rapina del denaro e dei beni immobili, la riduzione di tutto a merce, per il godimento  di pochi folli che tengono le redini di tutto, in primis, dell’informazione. Tale sistema crollerà solo con uno scandalo globale, quando si scoprirà che il testimonial visibile di queste istanze, quello che sembra l'uomo più buono e candido del mondo, era, in realtà, un impostore.

Allora, vi sarà un salto di consapevolezza e, per dirla con Rasputin, “quelli che erano giusti diventeranno ingiusti e quelli che indossavano l’abito della delinquenza indosseranno l’abito della giustizia”.


 
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