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Onu, per meteo estremo morti saliti 15 volte, Europa rischia

Ipcc, -50% gas serra al 2030. Sos per piogge e coste italiane

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"Quasi la metà della popolazione mondiale vive in aree altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici.

Negli ultimi 10 anni il numero dei morti per siccità, nubifragi e uragani è stato 15 volte più alto" e pure l'Europa rischia un aumento di morti e persone a rischio per di stress da calore.

Così gli esperti di clima dell'Onu nella sintesi per i decisori politici del "6/o Rapporto di valutazione" avvertendo che "in questa decade un'azione accelerata di adattamento ai cambiamenti climatici è essenziale. Nel frattempo occorre tagliare subito le emissioni di gas serra in tutti i settori e dimezzarle entro il 2030". 
    L'Italia è soggetta ai rischi tipici dell'Europa Mediterranea, alcuni dovuti a peculiarità del cambiamento climatico, altri alla particolare vulnerabilità di ecosistemi e settori produttivi: dalla diminuzione della precipitazione (con conseguenze sulla disponibilità di risorse idriche) alla vulnerabilità delle coste, dall'importanza economica del settore turistico alla vulnerabilità degli ecosistemi terrestri e marini, minacciati anche da sovrasfruttamento e inquinamento.

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