Le banche nuovamente al centro di una bufera finanziaria mondiale. Il crollo di Svb e le incertezze sul futuro di Credit Suisse fanno tornare alla memoria la crisi scatenata dal fallimento di Lehman Brothers nel 2007-2008. Mercoledì nero per tutte le principali borse con Milano e Madrid le peggiori con perdite superiori al 4%.
"Stiamo monitorando la situazione, l'impatto sull'Ue sembra contenuto ma dovremmo riflettere sulle lezioni da imparare per il settore bancario europeo - ha detto la commissaria Ue per i Servizi Finanziari Mairead Mcguinness intervenendo all'Eurocamera sugli effetti del crac della Silicon Valley Bank - assieme alle autorità di vigilanza stiamo monitorando gli sviluppi e ciò include una reazione dei mercati che inizialmente è stata negativa ma poi si è calmierata" riporta l’ANSA.
Questo l’attuale quadro della situazione riportato sempre dall’ANSA.
I certificati di assicurazione sull'insolvenza (credit default swap) di Credit Suisse si stanno avvicinando alla soglia critica dei mille punti, che indica un serio pericolo per la continuità aziendale del gruppo. In particolare i certificati a un anno si sono portati ieri a 835,9 punti base, secondo la piattaforma Cmaq, sui massimi di sempre, e valgono 18 volte gli analoghi titoli derivati della rivale Ubs e circa 9 volte quelli di Deutsche Bank.
Il principale azionista di Credit Suisse ha escluso di fornire ulteriore assistenza alla banca svizzera a causa di problemi normativi. Lo riporta Bloomberg citando una intervista al presidente della Banca nazionale saudita, Ammar Al Khudairy. La risposta "è assolutamente no, per molte ragioni. Alcune di queste sono di tipo normativo e statutario", evidenzia Al Khudairy in una intervista a Bloomberg Tv, rispondendo ad una domanda se la banca è disposta a sostenere il Credit Suisse in caso di ulteriore richiesta di liquidità . La Saudi National Bank, partecipata per il 37% dal fondo sovrano saudita, è diventata il maggior azionista del Credit Suisse alla fine dello scorso anno, dopo aver acquistato una partecipazione del 9,9% dell'istituto di credito svizzero.