Poco importa dove è morto Gabriel Garcia Marquez, El Gabo apparteneva a tutta l’America Latina anzi a tutto il mondo. Niente faceva presagire che il piccolo Gabriel nato ad Aracata in Colombia da un telegrafista e da una casalinga sarebbe diventato uno dei maggiori scrittori del secolo .
Dopo un’infanzia in un mondo familiare romanzesco, che si ritrova poi in “Cent’anni di solitudine” García Márquez inizia gli studi di diritto a Bogotá, e già da studente scrive dei racconti pubblicati sul quotidiano "El Espectador." A Cartagena, dove si è trasferito per completare i suoi studi non otterrà la laurea ma scopre una nuova passione: il giornalismo. Scrive per il quotidiano "El Universal", e successivamente per "El Heraldo." Ancora a Cartagena entra in contatto con gli scrittori del gruppo Barranquilla e legge le opere di Virginia Woolf, James Joyce e William Faulkner. Nel 1955 viene inviato dal giornale come corrispondente europeo e dalla professione di giornalista Marquez attingerà una precisione nel raccontare i fatti che determinerà senza dubbio il successo dei suoi romanzi.
Dopo il periodo europeo ritrova la sua America Latina che ritiene più dinamica del vecchio continente. A Caracas, scrive per il quotidiano il "Momento", quando il presidente Marcos Pérez Jiménez fugge per Santo Domingo, evento che gli ispirerà il romanzo l’Autunno del Patriarca. Nel 1959, si trova a Cuba e simpatizza con la causa rivoluzionaria fondando l’agenzia di stamba cubana “Stampa Latina” per la quale lavorerà a New York fino al 1961. Da allora non ha mai cessato di sostenere il movimento castrista e ha sempre rivendicato la sua amicizia con Fidel Castro
Il primo grande riconoscimento letterario arriva in Messico per il romanzo la "Mala Ora". Il premio gli viene consegnato dall’Accademia Colombiana delle Lettere nel 1962. Il meglio come scrittore lo darà negli anni a venire con la stesura dal 1965 al 1966 della sua opera principale Cent’anni di Solitudine, pubblicato il 30 marzo del 1967. Il romanzo esce in Argentina. Con Cent'anni di solitudine, Marquez diventa il capostipite di una nuova corrente letteraria e il fautore del boom latino-americano. Il suo capolavoro segna la nascita del realismo magico, una miscela di storia del continente latino e delle sue superstizioni e leggende presentate come una realtà indiscutibile in uno stile fortemente evocativo e sensuale. Il romanzo è il racconto della saga della famiglia Buendia nel villaggio immaginario di Macondo, dove il tempo segue una traiettoria circolare, in cui le storie d’incesto, di morte, di guerra porteranno alla maledizione finale. Un immenso successo che annuncia gli altri : L’autunno del patriarca e Cronaca di una morte annunciata presentato nella forma di un reportage. Non è una sopresa quindi per lo scrittore colombiano la vittoria del Nobel per la letteratura nel 1982.
I romanzi che seguiranno l'ambito premio sono: l’Amore ai tempi del colera storia universale di un amore impossibile che troverà una vasto pubblico e il Generale nel suo labirinto sulla fine della vita di Simon Bolivar. Nel 1992 gli viene diagnosticato un tumore a un polmone e viene operato in Colombia. La sua vena creativa non ne risente perché pubblica subito dopo Dell’amore e altri Demoni e un romanzo documentario su sei ostaggi dei narcotrafficanti del cartello di Medellini di Pablo Escobar, nel 1996.
Quando lo scrittore pensava di essere completamente guarito gli viene diagnosticato un cancro linfatico, ragione per la quale decide di pubblicare una sorta di autobiografia “Vivere per raccontarla.” La sua ultima opera è stata “Memoria delle mia puttane tristi” nel 2004. Oggi la sua morte lascia orfano un intero continente e un vuoto immenso nel panorama letterario mondiale.