Questa pena inflitta a Berlusconi è simbolica, certo, ma in tutti i sensi. Perché descrive anche la lenta, inesorabile uscita di scena di un uomo che è stato potentissimo per un ventennio. Ora a Berlusconi, visto che potrà fare la campagna elettorale, resta un obiettivo: evitare il collasso elettorale di Forza Italia.
Scendere al 15 per cento, come qualche sondaggio comincia a prevedere, vorrebbe dire compromettere quel delicato equilibrio in Parlamento su cui si regge lo stesso progetto riformatore del governo Renzi. Può sembrare strano, ma è così.
La politica italiana in questa fase è un mosaico delicato, guai a far saltare un singolo tassello. E infatti Beppe Grillo vede nel possibile crollo del partito berlusconiano l'occasione storica per destabilizzare il quadro generale e sostituirsi a Forza Italia come secondo polo. Sarebbe un risultato paradossale delle elezioni europee che non dovrebbero riguardare la politica interna. Ma stavolta tutto è diverso. Bastava sentir parlare Marine Le Pen, ieri sera a OttoeMezzo, per capire che stavolta la campagna elettorale coinvolge tutti e avrà conseguenza per tutti.