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Accordo tra Stellantis e Toyota: le prime reazioni dei sindacati

Soddisfazione e prudenza nelle reazioni dei sindacati all'accordo fra le multinazionali

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Estrema soddisfazione viene lasciata trapelare dai sindacati dopo l’annuncio dell’intesa siglata tra il Gruppo Stellantis e la multinazionale giapponese Toyota per la produzione di un nuovo modello di veicolo commerciale di grandi dimensioni.

Secondo quando annunciato dalle due società il nuovo veicolo, che Stellantis fornirà Toyota Motor Europe N.V. (TME) per l’immissione nel mercato con il marchio di quest’ultima, verrà realizzato nello stabilimento Sevel di Atessa, nella provincia di Chieti in Abruzzo, e a Gliwice in Polonia.

“L’eccellenza operativa è riconosciuta per definizione in questo accordo allargato” ha commentato il Ceo di Stellantis Carlos Tavares

“Grazie a questo terzo grande impegno, -aggiunge Tavares - Stellantis dimostra ancora una volta la sua competenza nel segmento dei veicoli commerciali e nello sviluppo della tecnologia elettrica a batteria creata per rispondere a una gamma completa di esigenze.”

Questo accordo rafforza la nostra leadership nell’EU30 nei segmenti dei veicoli commerciali leggeri e a basse emissioni - spiega il numero uno di Stellantis - e ci consente di avvicinarci alla realizzazione dell’obiettivo del piano Dare Forward 2030 di diventare il leader incontrastato nel mercato degli LCV a livello mondiale, in termini di tecnologia, produzione, quote di mercato e redditività.”

Arrivano, quindi, le prime reazioni all’accordo dal mondo dei sindacati. “Una notizia che, come Fim-Cisl, cogliamo con grande entusiasmo, questo conferma che il piano industriale di Stellantis va nella direzione auspicata.  – afferma Amedeo Nanni segretario con delega Sevel della Fim-Cisl Abruzzo Molise - Da sempre abbiamo sostenuto in tutti i nostri comunicati e annunci che lo stabilimento Sevel è complementare e non sottrattivo a quello Polacco”.

“Il modello dovrebbe essere immesso sul mercato intorno alla metà del 2024 e segna il debutto per Toyota nel segmento dei veicoli commerciali leggeri di grandi dimensioni, - spiega il segretario Nanni - ma soprattutto rafforza la leadership dei due gruppi per quanto riguarda la linea dei veicoli commerciali a basse emissioni. Inoltre. ci permette di essere sempre più rilevanti nel progetto Dare Forward 2030.”

“La Fim-Cisl Abruzzo-Molise continuamente attenta alle evoluzioni del gruppo Stellantis, è più che mai convinta che la politica Europea insieme a quella Nazionale debba mettere in campo degli investimenti capaci di renderci indipendenti dai paesi dell’est e dalla Cina. La nota di oggi - prosegue il sindacalista - apre chiaramente una speranza in più sul nostro territorio e ci permette di vedere il futuro con maggiore ottimismo a differenza di altri personaggi, i quali si aspettavano altro ma vengono puntualmente smentiti.”

“Siamo certi che interventi puntuali e adeguati, - conclude Amedeo Nanni - uniti all’esperienza delle maestranze della Sevel siano un connubio vincente, al fine di salvaguardare e migliorare l’occupazione.”

Prudenza invece arriva dalla Fiom che, tramite del coordinatore nazionale Automotive Fiom –Cigl, Simone Marinelli, e del segretario generale Fiom Chieti, Alfredo Fegatelli, afferma: “È necessario avviare subito un confronto rispetto al ruolo che avrà Atessa in relazione allo stabilimento "gemello" di Gliwice e sulle prospettive industriali anche per le lavoratrici e i lavoratori dell'indotto. Sevel ha bisogno di investimenti per nuovi impianti e un percorso di rigenerazione dell'occupazione che recuperi e stabilizzi i lavoratori precari che per anni hanno permesso all'azienda di raggiungere utili e volumi record.”

“È necessario – continuano coordinatore e segretario - aprire un confronto sulle condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori che stanno peggiorando per via degli efficientamenti con taglio dei costi sulle pulizie, aumento delle saturazioni e temperature non idonee a svolgere in sicurezza la propria attività. Occorre poi concludere il confronto sul piano industriale con azienda e istituzioni per dare certezze a tutti gli stabilimenti del nostro Paese.”

“Il Governo è immobile di fronte alla crisi, i soli incentivi alla domanda non bastano a rilanciare il settore dell'auto. Senza una politica industriale - terminano Marinelli e Fegatelli - condivisa con i sindacati e il sistema delle imprese e strumenti straordinari, è a rischio la tenuta di un settore strategico per l'economia del nostro Paese e migliaia di posti di lavoro. Per questo è necessario che venga convocato il tavolo con i Ministeri competenti.”

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