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Padre e figli muoiono in una cisterna cercando di salvarsi l'un l'altro

I veleni uccidono ancora. La tragedia a Molfetta

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Ancora una volta, sono morti cercando di salvarsi l'un l'altro. Ancora una volta, sono stati uccisi dai veleni di una cisterna. Proprio come successe 6 anni fa ad altri operai, nella stessa zona industriale di Molfetta. Hanno perso la vita a pochi minuti di distanza l' uno dall'altro Nicola e Vincenzo Rizzi, 50 e 28 anni, padre e figlio, addetti di una società di autospurgo, al lavoro all'interno della ditta di Molfetta, padre e figli muoino in una cisterna prodotti ittici "Di Dio".

Si sono calati in quella cisterna, richiamati dalla richiesta di aiuto di un terzo componente della famiglia, Alessio. Il primo a scendere è stato il padre, per soccorrerlo; poi visto che le esalazioni di quei liquami stavano stroncando anche lui, l'altro figlio - Vincenzo - non ha esitato a calarsi a sua volta. Alla fine, solo Alessio sarà tratto fuori dalla cisterna ancora in vita. 

Così in una mattina di primavera nella periferia di questa cittadina pugliese, si è tragicamente ripetuto quello che il 3 marzo 2008 si era già consumato solo a pochi metri di distanza. Allora a morire a Molfetta in una cisterna della Truck center, intossicati dall'acido solforico, furono 5 operai.

Sei anni dopo, la storia si ripete con un padre e un figlio, uccisi da altre esalazioni e dall'istinto di andare l'uno in soccorso dell'altro.

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