A due settimane dal GP Austria che si è disputato al Red Bull Ring, e vinto dalla Ducati di Francesco Bagnaia, il Motomondiale farà tappa al Misano World Circuit Marco Simoncelli per il quattordicesimo appuntamento iridato delle classi MotoGP, Moto2 e Moto3. Per la MotoE si tratterà della quinta prova stagionale.
La pista situata a Misano Adriatica, per la precisione nella frazione di Santa Monica vicino al bacino del Conca in provincia di Rimini, è stata inaugurata il 4 agosto 1972 dopo due anni dall’inizio dei lavori. Il progetto dell’impianto venne disegnato e realizzato dell’Ingegner Cavazzuti sotto la guida di Enzo Ferrari. Il nome originario del tracciato fu ‘Circuito Internazionale Santamonica’, denominazione mantenuta sino al 2006. Successivamente, divenne Misano Wolrd Circuit fino al 2012.
Dal 9 giugno 2012 il tracciato porta la denominazione di ‘Misano World Circuit Marco Simoncelli’ in memoria del giovane pilota romagnolo scomparso in seguito all’incidente a Sepang nel corso del gran premio della Malesia che si disputò il 23 ottobre 2011. Nel corso delle decadi, il layout è stato modificato in più di un’occasione. Nella configurazione attuale, il tracciato misura 4226 metri ed è composto da sedici curve, delle quali dieci a destra e sei a sinistra.
Il record assoluto sul giro appartiene a Bagnaia, che nell’edizione antecedente aveva ottenuto la pole position fermando il cronometro sull’1:31.0 alla media oraria di 167 km/h. Il record in gara è stato stabilito sempre dal ducatista col giro più veloce del gran premio 2020 in 1:32.171 alla media oraria di 164.7 km/h. La distanza di gara prevista per ognuna delle quattro classi è la seguente: MotoGP 27 giri (114.1 km), Moto2 25 giri (105.7 km), Moto3 23 giri (97.2 km) e MotoE 7 giri (29.6 km).
In fondo al rettilineo del traguardo, della lunghezza di 530 metri, vi è Variante del Parco, una chicane destra-sinistra delle curve 1 e 2, da affrontare rispettivamente in terza marcia a 143 km/h e in seconda velocità a 101 km/h. Successivamente vi è verso destra la curva 3, da affrontare in terza marcia a 156 km/h, alla quale seguono nella medesima direzione le curve 4 e 5, ambedue si percorrono in seconda marcia a 88 km/h e a 114 km/h.
In seguito alla cinque vi è il cambio di direzione verso sinistra della curva 6, la cui velocità di percorrenza è di 158 km/h in terza marcia, che immette sul curvilineo verso sinistra che porta alla frenata della Quercia (curva 8). Secondo i tecnici della Brembo si tratta del punto di staccata più impegnativo del tracciato italiano.
Le moto della classe regina passano da 294 km/h a 79 km/h nello spazio di 225 metri e nell’arco temporale di 4.8 secondi. Il carico massimo esercitato sulla leva del freno è di 5.8 kg, la decelerazione massima è pari a 1.5 G. La potenza frenante è di 12.4 bar. La pressione del liquido freno HTC 64T raggiunge i 13.6 bar. A Misano, la durata della fase di frenata è 32 secondi, pari al 36% della percorrenza del giro, mentre la lunghezza della fase di frenata è di 1462 metri, il 35% della percorrenza di una tornata.
La otto è una sinistra da fare in seconda marcia a 98 km/h è uno dei punti di sorpasso della pista emiliana. La trazione in uscita porta verso la doppia destra delle curve 9 e 10, da percorrere in seconda marcia alle rispettive velocità di 154 km/h e e 105 km/h, nelle quali è fondamentale sacrificare l’ingresso mantenendo una traiettoria più larga, in modo da massimizzare l’accelerazione rimanendo adiacenti al punto di corda.
Dopo vi è un breve rettilineo che porta verso le tre curve più veloci, tutte verso destra, del tracciato romagnolo: Curvone (6a, 263 km/h), curva 12 (5a, 245 km/h) e curva 13 (4a, 188 km/h). In seguito a questa sequenza di curve veloci, vi è la frenata della Curva del Carro (curva 14). Nella medesima direzione delle tre curve a antecedenti, la quattordici si affronta in prima marcia a 79 km/h. Il seguente allungo, porta alla doppia sinistra delle curve 15 e 16: la prima ha velocità di percorrenza di 189 km/h in terza marcia parzializzando l’acceleratore, mentre la seconda si affronta in seconda a 121 km/h ed immette sul rettilineo del traguardo.