Esce giovedì 10 marzo 2022, per l’etichetta internazionale Alt Orient, Live @ Uzina, il primo EP del duo italo-albanese Shkodra Elektronike che parla della propria musica come di post immigrant pop. La tracklist comprende 4 brani tradizionali scutarini, riarrangiati in chiave elettronica e suonati dal vivo in un vecchio teatro di posa della periferia di Tirana, la capitale dell’Albania. Il set completo è stato ideato e girato anche in video da KUBE studios (www.kubestudios.com), una delle maggiori agenzie creative d’Albania. Televisori a tubo catodico, caleidoscopi fatti a mano, drappeggi di una scenografia desolata, polvere, campionamenti di vecchi nastri come flashback di una memoria storica: il ricordo degli anni bui della dittatura scorre in questa estetica e riflette perfettamente un incubo che è ricorrente anche nelle nuove generazioni di albanesi; quello di un’evoluzione negata e la sensazione che il tempo stia scorrendo sempre troppo lentamente.
Abbiamo deciso di incontrare l'atipico duo, ed ecco cosa ci ha raccontato!
- Cosa vi ha portato in Italia nei primi anni Novata? E cosa vi ha fatto riavvicinare invece alla città di Scutari, tanto da dedicare alla vostra città natale il vostro intero progetto?
Negli anni Novanta l’Albania era un posto spaventoso, vigeva la supremazia dei delinquenti e la paura era tornata ad essere la coinquilina di tutti. Noi siamo solo due tra le tante persone che sono riuscite a scappare da quell’incubo, ma siamo tra i pochissimi a non aver accusato troppo la violenza mediatica (e il razzismo) che l’Italia e l’Europa ci hanno fatto scontare. Anche se abbiamo attraversato periodi in cui serviva fegato per dire quale era la nostra nazionalità , non abbiamo mai voltato le spalle alle nostre origini (è impossibile a chiunque!) e col tempo abbiamo deciso di celebrarle, a modo nostro.
- Il repertorio popolare di Scutari è conosciuto anche al di fuori dalla città ? In Italia facciamo fatica a trovare un corrispettivo che possa aiutarci a capire l’importanza di ciò che riproponete. Ci aiutate?
La bellezza e l’importanza della musica scutarina sono note a tutti gli albanesi. Purtroppo, chi non è originario dei balcani fa una gran confusione tra le musiche popolari dell’Est Europa - spesso si riducono tutte a Goran Bregović. Purtroppo quella scutarina è tra le meno conosciute nel resto del mondo, e non possiamo nasconderti che il nostro sogno è quello di farla circolare il più possibile. La musica napoletana potrebbe essere un buon corrispettivo; Scutari, come Napoli (fino a pochi anni fa), ha il suo festival della canzone, le sue divinità canore, i nomi degli autori sono praticamente noti a tutti, e, entrambe, hanno la straordinaria capacità di adeguarsi alle tecnologie di ogni epoca, riaffermando sempre la propria immortalità .
- Com’è nata la collaborazione con Rezarta Smaja?
Ci siamo conosciuti un paio di anni fa. Lei, pur essendo corteggiatissima da tutti gli autori nazionali, ha scelto noi per la sua partecipazione al festival della canzone albanese. Non potevamo non saltare a bordo: è una delle interpreti più brave d’Albania e ci ha resi davvero felici di vederla salire sul podio con una nostra canzone.
4. E come siete entrati invece in contatto con l’etichetta Alt Orient?
È l’etichetta di alcuni artisti mediorientali che amiamo. Avevamo pronto l’EP che stiamo attualmente promuovendo e cercavamo un’etichetta che potesse valorizzare l’opera. Alt Orient era perfetta e si è fatta avanti senza indugi, siamo davvero fortunati.
5. Qual è l’occasione migliore per ascoltare il vostro disco?
Oltre ad ascoltarlo sulle varie piattaforme digitali, consigliamo di aspettare il 17 Marzo per vedere tutta la performace su YouTube. Il nostro EP non è un live in studio solo perché va di moda farli, ma perché, fino all’avvento della pandemia, eravamo una realtà live: un progetto che per scoprirlo dovevi beccarlo dal vivo (per lungo tempo abbiamo avuto solo un brano su Spotify). Sintetizzando, il concerto rimane l’occasione migliore per ascoltarci ma in mancanza di questo, raggiungeteci online!