Confronto tra professionisti e politica sul ruolo dell’avvocato nel sistema giudiziario. Questo il tema trattato in Sala Caduti di Nassiriya presso il Senato della Repubblica, alla presenza di Deputati, Senatori ed Avvocati, tra diritto attuale, proposte di riforma e deontologia forense. «Ora più che mai è fondamentale sottolineare l'importanza del ruolo dell'Avvocatura nel sistema giudiziario, quale parte necessità ad equilibrio del processo», così sono stati introdotti i lavori dall’Avv. Alessandro Parrotta, Direttore dell’Ispeg, coordinatore della giornata di lavori voluti su iniziativa del Sen. Francesco Laforgia. «L’equilibrio tra le parti processuali rappresenta una summa di principi costituzionali. L’avvocato è custode e perno della difesa dei cittadini; lui raccoglie tante istanze, anche di patologia sociale, che porta avanti l’autorità giudiziaria. La centralità della professione forense è riconosciuta dall’Ordinamento anche grazie al ruolo sociale che fa dell’avvocato una figura necessaria per il sistema giudiziario, parte di uno ecosistema complesso; prova ne sia, ad esempio, la partecipazione degli avvocati ai consigli giudiziari, al pari il senso della stessa riforma della giustizia alla quale il legislatore sta lavorando ininterrottamente." Così il Sen. Francesco Urraro, Componente della Commissione Giustizia, nel saluto d’indirizzo rilasciato nel corso della sessione. Cooperazione tra politica ed avvocatura è l’auspicio alla base della relazione della Sen. Silvia Vono: «occorre ripartire dal principio di terzierà dell’avvocatura ed inviolabilità del diritto di difesa per restituire all’Avvocato quel ruolo che nel tempo è andato ad indebolirsi. Un grande aiuto potrà senz’altro essere la riforma dell’art. 111 della Cost., più comunemente conosciuta come l’avvocato nella costituzione, principio già presente ma che va rafforzato proprio quale bilanciamento delle altre figure processuali quali il magistrato inquirente ed il magistrato giudicante, tutti attori della medesima funzione sociale». L’Avv. Antonino Galletti, Presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Roma tocca, per punti-chiave, i passaggi da riqualificare all’interno del sistema giustizia: «grazie al contribuito della professione forense e degli ordini professionali territoriali si può puntare ed arrivare a rendere ancora più efficienti gli uffici giudiziari, il processo telematico e puntare ad una riorganizzazione della Giustizia ad ogni livello. L’Avvocato è figura indispensabile anche per lo snellimento dei carichi giudiziari, per la celerità del processo nel senso voluto dal Ministero della Giustizia. La cooperazione tra professione e politica deve essere parte integrante della riforma». È intervenuto ai lavori l’On. Cosimo Ferri, già Sottosegretario di Stato alla Giustizia e deputato componente della commissione giustizia, chiaro nell’affermare che «un buon giudice lo fa un buon avvocato», affrontando il tema delle cosiddette pagelle dei magistrati e facendo il punto sugli emendamenti rassegnati sui criteri di valutazione dei togati che aspirano a ruoli apicali; «non è un caso - prosegue l’On. Ferri - che il confronto tra Istituzioni, politica, avvocatura e magistratura è sempre più fitto e volge nel senso di elaborare modifiche di legge utili alle Parti processuali». La Consigliera del COA di Roma, l’Avv. Irma Conti, Presidente Nazionale di ADGI, affronta nella sua relazione il tema del Decreto Legge n. 152 del 2021 con il quale il Governo ha emesso disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che «ha previsto tutta una serie di misure atte a rafforzare la capacità funzionale della pubblica amministrazione e che la professione forense è pronta ad accogliere e sostenere». L’Avv. Alessandro Parrotta ha sottolineando «il rilievo pubblico delle professioni giuridiche, che le distingue nettamente da altre professioni che, pur avendo svolto studi in materia e pur avendo ricevuto una formazione in legge non presentano quel complesso universo deontico di diritti e di doveri che connotano invece gli avvocati e i magistrati, parti della medesima funzione - e conclude evidenziando che - soprattutto nei momenti di crisi, l’Avvocatura individui al suo interno le risorse per essere d’ausilio ai colleghi, ai cittadini ed alle istituzioni, nei limiti e col rispetto delle nostre regole ordinamentali e deontologiche che sono poste a presidio della qualità della professione forense». A margine della conferenza è stata affidata alle forze politiche una proposta di legge volta ad apportare modificazioni al Decreto Legislativo n. 231/2001 -elaborata dalla Commissione Diritto Penale del COA di Roma, dall’Avv. Alessandro Parrotta e da primari professionisti, specializzati in materia- e che volge nel senso di riconoscere agli albi forensi la funzione di emettere un giudizio vincolante di idoneità degli adeguati assetti organizzativi, ad ausilio dell’imprenditore e del magistrato chiamato a valutare la sua bontà . In questo momento così critico, annota il Presidente Galletti a termine lavori, occorre cooperazione: soprattutto «le relazioni internazionali si risolvono con la cooperazione e non col conflitto».