Il 16 aprile dell’anno scorso, uno sconosciuto incappucciato gettò dell’acido in faccia a Lucia Annibali, un’avvocatessa di Pesaro di 36 anni. Ora, è già tempo della sentenza per i presunti autori dell’aggressione (due albanesi) e per il mandante, Luca Varani (avvocato e 36enne pure lui), che con Lucia aveva avuto una relazione molto tormentata. Secondo il legale della vittima, Francesco Coli, è un caso singolare che in Italia si arrivi a una sentenza di primo grado ad appena dieci mesi dal fatto. Il processo,in corso davanti al giudice dell’udienza preliminare Maurizio Di Palma, è alle battute finali. Rito abbreviato, che significa sconto della pena di un terzo in caso di condanna. Lucia, come ha fatto anche alle udienze precedenti, sarà in aula a un passo dai suoi sicari e dall’uomo di cui un tempo era stata innamorata. Oggi, lui è accusato di lesioni gravissime, stalking e tentato omicidio. Il pubblico ministero, Monica Garulli, alla fine della sua requisitoria ha chiesto 20 anni di reclusione per Varani, 18 per Altistin Precetaj (il palo, secondo l’inchiesta) e Rubin Talaban (l’esecutore materiale dell’agguato). Lucia rimarrà in aula fino alla lettura della sentenza. «In questi dieci mesi - dice - nella mia vita sono cambiate molte cose. Io sono un’altra Lucia, sicuramente più forte di prima. Se lo scopo era cancellare me e la mia identità è andata male: non ci sono riusciti. Non sono riusciti ad annientarmi e sono stati loro ad abbassare gli occhi davanti ai miei, la prima volta che li ho visti in aula. Mi sento bella della mia fierezza e del mio orgoglio per aver saputo sopportare tutta la sofferenza vissuta in questi mesi e per me questa è già una vittoria, a prescindere da come vada a finire dal punto di vista giudiziario». Proprio per la sua determinazione e la sua forza, Lucia è diventata un’icona per la lotta contro la violenza di «uomini inetti e incapaci di vivere con le loro fragilità », come li definisce lei da sempre. Anche il presidente Giorgio Napolitano l’ha premiata il 25 novembre - giornata mondiale contro la violenza sulle donne - nominandola Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica, onorificienza che Lucia riceverà , al Quirinale, il prossimo 8 marzo. In occasione del 25 novembre, l’avvocatessa di Pesaro scrisse per il Corriere della Sera una lettera, per raccontare la sua storia e per dire alle altre donne che «l’amore può essere soltanto buono».