Perché abbiamo affrontato il Covid senza curarlo? All’interrogativo tenta di rispondere la seconda parte del "Diario Ragionato della Pandemia" della giornalista Serena Romano.
Già nella 1° parte (in rete da maggio scorso) si legge come tanti medici stavano guarendo i malati con una combinazione di farmaci disponibili, economici e collaudati da anni. E questo approccio terapeutico riassunto nel capitolo “Meglio una cura oggi che morire in attesa di un vaccino domani”, è ormai confermato sia a livello scientifico che sotto il profilo legale. L'ordinanza del Consiglio di Stato del 11 dicembre scorso a tutela del diritto alla salute, definisce “irragionevole” negare la possibilità di cure tempestive in grado di impedire l'aggravarsi della malattia. Ciononostante, in Italia non si riesce a invertire la rotta. Perché?
Nel Diario, che si snoda come un giallo, c'è una risposta. Ma come in un film che parte dalla scena finale e poi va a ritroso, forse è meglio leggere la seconda parte per poi scoprire (nella prima) come fin da marzo prendeva piede la verità: “negazionista” è chi nega le cure precoci e possibili per fermare la pandemia.
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