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Roberto Brunetti, " ER PATATA" volto del cinema italiano senza soldi fatica ad arrivare a fine mese

Il dramma dell'attore

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Er Patata , protagonista del cinema , ora vive col reddito di cittadinanza <<fatemi lavorare , grazie a Barbara D’Urso che mi ha dato voce >>

Roberto Brunetti, in arte er Patata, scontata la pena, racconta la sua storia a Domenica Live. «Nel 2009 sono stato assolto, poi aperto ho una pescheria, non si lavorava, la crisi, la depressione,

mi sono rotto un braccio, ho dovuto chiudere la pescheria….». Brunetti era il compagno

 

di Monica Scattini. «Ci siamo lasciati dopo 17 anni. Ho saputo che non stava tanto

bene, ma non mi parlava molto, era arrabbiata. Poi da un amico comune, il giorno

che è mancata – dice, commuovendosi – ho saputo che non c’era più. Era una donna

 

forte, è stata una storia molto bella». Poi l’arresto. «Mi hanno trovato con un po’ di erba.

Sai quella disperazione che ti porta a fare un po’ di stupidaggini. Ho pagato con due anni

di reclusione: 6 mesi a casa, e gli altri alla casa circondariale di Velletri. In questi mesi

ho pensato tanto, ho pensato a quanto sono scemo. Con me c’erano compagni di brutte

avventure, poi diventi una famiglia. Ora voglio ripartire, voglio essere un buon padre».

Brunetti ha una figlia. Barbara D’Urso lo invita alla ripartenza anche professionale:

«Hai fatto ridere tutta Italia». L’anno di Covid non gli ha dato tregua, teatri chiusi, cinema chiusi, la situazione per l’attore è diventata insostenibile, vive con il reddito di cittadinanza.

Il suo sostentamento deriva da quel poco che gli da l’Imaie. E’ grato a Barbara D’urso,

in quanto è l’unica che gli ha dato voce. Lui ha una sceneggiatura, sogna di ritornare al cinema, sta cercando di andare avanti. Ha dovuto mettere sue protesi, ha subito due interventi. Il covid ha complicato la vita dell’attore e le cose non vanno ancora bene. Il successo cinematografico, raggiunto verso la fine degli anni ’90, non ha risparmiato tanti dolori a Roberto Brunetti. L’attore, conosciuto nell’ambiente con il soprannome “Er Patata”, è infatti scomparso da qualche anno dai nostri schermi. E dalle cronache abbiamo saputo che ha trascorso dei momenti davvero brutti. Nato a Roma il 31 maggio 1967, sotto il segno zodiacale dei Gemelli, Roberto Brunetti è un attore che ha goduto di grande fama. Non tutti sanno che, prima di farsi conoscere, lavorava come pescivendolo.

Un giorno, a casa del famoso attore Alessandro Haber, ha incontrato Leonardo Pieraccioni,

che gli ha offerto un ruolo in uno dei suoi film di grande successo. E così, Roberto ha esordito in Fuochi d’artificio, al quale hanno fatto seguito in tempi brevi altre commedie come Paparazzi e Commedia Sexy. Conosciuto da tutti come “Er Patata”, l’attore ha lavorato anche in ruoli più impegnativi: ha preso parte, ad esempio, a Fatti della banda della Magliana e al film Romanzo criminale. Inoltre, in quegli anni si è dedicato anche al teatro.

L’ultimo film che ha visto la partecipazione de Er Patata è stato Il rosso e il blu di Giuseppe Piccioni nel 2012. Dopo quel film, l’attore non è stato più convocato, tanto da tornare a vendere il pesce, come da lui stesso dichiarato nella trasmissione Nemo – Nessuno Escluso. Tutti me cercano e nessuno me trova, anzi, per me non me volene trovà. Prima facevo il pesciarolo, poi ho fatto l’attore. Ho conosciuto Pieraccioni a casa di Haber e sono diventato famoso per la battuta del pappagallo (…) Ho fatto teatro, cinema, poi a un certo punto ho fatto una ca**ata e il cinema ha cominciato a chiamare di meno, mi sono rimesso a fare il pesciarolo.

All’ultima ospitata a Domenica Live da Barbara D’Urso: «Mi hanno trovato con un po’ di erba. Sai quella disperazione che ti porta a fare un po’ di stupidaggini. Ho pagato con due anni di reclusione: 6 mesi a casa, e gli altri alla casa circondariale di Velletri. In questi mesi ho pensato tanto, ho pensato a quanto sono scemo. Con me c’erano compagni di brutte avventure, poi diventi una famiglia. Ora voglio ripartire, voglio essere un buon padre» La conduttrice lo ha invitato  a ricominciare: “Hai fatto ridere tutta Italia”

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