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La virologa cinese Li-Men Yang: "Sars-CoV-2 è artificiale", ma la maggior parte degli scienziati respinge la sua tesi

La dottoressa Yang in una intervista al quotidiano La Verità continua a sostenere che l'origine del coronavirus sia artificiale, i ricercatori: "Stupidaggini travestite da scienza".

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La virologa cinese Li-Men Yang, che oggi si trova in una località protetta negli Stati Uniti, negli scorsi giorni ha rilasciato una intervista al quotidiano La Verità, affermando che il coronavirus è, secondo lei, un patogeno creato in laboratorio. Dobbiamo precisare, questo per correttezza di informazione, che questa tesi è stata già ampiamente smentita dalla maggior parte degli scienziati di tutto il mondo e a tal proposito sono stati pubblicati numerosi studi che dimostrano come il Sars-CoV-2 sia un virus naturale. La professionista cinese però non la pensa in questa maniera, e ai cronisti del quotidiano italiano ha dichiarato che si tratterebbe di un patogeno creato e rilasciato dal Wuhan Institute of Virology. 

La virologa Men Yang: "Nessuno dice la verità"

Secondo la dottoressa Li-Men Yang nessuno sta dicendo la verità sul virus, neanche l'Oms. La dottoressa, nel corso della sua intervista, ha informato i cronisti che il laboratorio di Wuhan si troverebbe sotto il controllo del partito comunista cinese. La Yang è originaria di Hong Kong, ma come già detto in apertura proprio a causa delle sue tesi è dovuta fuggire al'estero per trovare protezione. "Ho studiato il genoma del Sars Cov 2 e quel corredo cellulare non esiste in natura. È molto simile a un virus in possesso di un laboratorio di ricerca militare, un Sars-like-Cov isolato anni fa, chiamato Zc45/Zxc21″. “Nel mio paper spiego in modo dettagliato la procedura seguita dal Wuhan Institute of Virology per modificare tale coronavirus. Alcune parti sono state aggiunte, scambiate, modificate”, dice, con l’obiettivo di “farlo sembrare un virus nuovo” - così afferma la virologa. Che poi continua a spiegare nel dettaglio la sua tesi: "la regione del virus che caratterizza l’infezione del Sars-Cov-2, chiamata Rbm, assomiglia molto a quella del virus Sars-Cov-1, responsabile dell’epidemia di Sars”, quest'ultima avvenuta nel 2003. Inoltre, sempre secondo la Yang, le tecniche usate per creare il Sars-CoV-2 sarebbero state impiegate fin dal 2008 da un gruppo di ricerca coordinato dalla dottoressa Zhengli Shi che avrebbe operato presso il laboratorio di Wuhan. "Il fatto che la stessa regione Rbm sia stata modificata dalla dottoressa Shi e da suoi collaboratori è la pistola fumante, la prova che il Sars-Cov-2 è il prodotto di una manipolazione genetica“ - così conclude la Yang la sua intervista. 

Anche molti esperti italiani hanno smentito la tesi del virus creato in laboratorio

Diversi medici e virologi italiani hanno smentito categoricamente che il virus possa essere stato creato in un laboratorio. Già a marzo scorso, secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, il professor Massimo Galli, esperto di malattie infettive e primario presso l'ospedale Sacco di Milano, ha dichiarato che se il Sars-CoV-2 fosse stato creato dall'uomo un occhio esperto se ne sarebbe accorto subito. Galli ha fatto presente di come questo coronavirus che provova la malattia denominata Covid-19 si è evoluto a partire dal pipistrello, a cui è uguale per l'88%. L'esperto informò inoltre che se qualche malintenzionato avesse voluto mettere in giro un virus mortale, avrebbe sicuramente usato quello del Sars-CoV-1 che era già pronto. Secondo il virologo Kristian Abndersen dello Scripps Research Institute di La Jolla, le teorie che vogliono che il virus sia un patogeno artificiale sono "stupidaggini travestite da scienza".

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