Un altro tassello si è così aggiunto al progetto già avviato dal Soroptimist Club dell’Aquila che ha portato a istituire al Pronto Soccorso il “Codice Rosa” dotato ora anche di uno spazio dedicato non solo alle donne ma a tutte le vittime della violenza.
“Un fiore all’occhiello dell’Ospedale dell’Aquila, un passo in avanti contro la violenza di ogni genere” ha sottolineato il direttore generale ASL1 Abruzzo, prof. Roberto Testa che ha eseguito il fatidico “taglio del nastro” insieme alla Presidente del Soroptimist, Francesca Pompa, subito dopo la benedizione dei locali impartita dal cappellano dell’Ospedale, Padre Luciano Antonelli.
Grande partecipazione c’è stata da parte del personale del pronto soccorso, del centro antiviolenza, della Polizia di Stato e di chi in prima linea ha seguito fin dal nascere le fasi del progetto, come le dottoresse Anna Rita Gabriele, Antonella Dal Mas, le past president del Soroptimist Lea Contestabile e Paola D’Ascanio insieme ad altre socie del Club. “Siamo fermamente convinti della necessità di combattere il fenomeno della violenza di cui siamo troppo spesso testimoni – ha dichiarato il primario del Pronto Soccorso, il dottor Luigi Valenti che tanto si è impegnato nella realizzazione di un percorso differenziato di accesso alle cure mediche capace di individuare a prima vista i segni della violenza di cui sono vittime le fasce più deboli della popolazione (donne, bambini, anziani, omosessuali, immigrati…)
“Codice Rosa”, che ha come simbolo una rosa bianca, è un codice che si affianca a quelli assegnati per gravità al pronto soccorso, identificativo di maltrattamento e che mette in atto tutta una serie di misure a tutela della vittima.
La presidente Francesca Pompa ha ricordato che nel 2016, sempre su iniziativa del Soroptimist dell’Aquila, la Regione Abruzzo ha approvato con la Legge 17 l’istituzione e regolamentazione del “Codice Rosa” all’interno dei pronto soccorso abruzzesi.
La Legge definisce compiti e ruolo delle ASL, degli operatori sanitari, dell’assistenza psico-sociale, la stipula dei protocolli d’intesa fra i soggetti coinvolti per l’istituzione di gruppi interforze composti da rappresentati delle Aziende Sanitarie, dalle Procure, dalle Forze dell’Ordine, dalle strutture e dai soggetti preposti alla tutela delle vittime di violenza.