Continua il pressing dei candidati al concorso per l'assunzione di 754 allievi agenti della Polizia Penitenziaria indetto lo scorso febbraio 2019. La procedura concorsuale è ancora in corso ma, a causa dell'emergenza sanitaria, è stata rinviata a data da destinarsi. Negli ultimi mesi, le carceri italiane sono state al centro di rivolte da parte dei detenuti, difficili da gestire con la grave carenza di personale che si registra attualmente. Per questo motivo i sindacati continuano a chiedere all'esecutivo interventi immediati per incrementare gli organici e garantire maggiore sicurezza all'interno degli istituti penitenziari. Da alcuni giorni è nato un direttivo nazionale che rappresenta un gruppo di ragazzi che hanno partecipato al concorso per l'arruolamento di 754 allievi agenti della Polizia Penitenziaria, i quali continuano a richiedere alle amministrazioni competenti lo scorrimento della graduatoria degli idonei ai quiz, allo scopo di sopperire seppure parzialmente alla carenza di organico che si registra negli istituti penitenziari italiani. Una voce che è subito diventata virale sul web e sui social: "Siamo pronti a servire lo Stato". È questo lo slogan che circola in questi giorni in rete, allo scopo di sensibilizzare le forze politiche sulle delicate problematiche delle carceri. La richiesta dei candidati viene appoggiata anche dagli esponenti di Forza Italia Barbara Masini, Maurizio Gasparri e Roberto Berardi che, nei giorni scorsi hanno depositato un'interrogazione parlamentare allo scopo di richiedere al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede se sia disponile ad incrementare i posti messi a disposizione dalla procedura concorsuale procedendo con lo scorrimento della graduatoria degli idonei ai quiz. Attualmente, infatti, la graduatoria pubblicata lo scorso 18 ottobre 2019 è composta da circa 1.500 candidati, alcuni dei quali sono ancora in attesa delle visite di seconda istanza. Stando al parere degli esponenti di Forza Italia si tratterebbe di un numero piuttosto irrisorio, data la grave carenza di personale nelle carceri che spesso sfocia in continue aggressioni nei confronti degli agenti della Polizia Penitenziaria. Continua, quindi, la battaglia dei giovani partecipanti al concorso che si sono dimostrati determinati, al fine di far valere il loro diritto e coronare finalmente, il sogno di indossare una divisa e di contribuire a servire lo Stato Italiano. "Vi chiediamo, pertanto, in considerazione dei gravissimi vuoti di organico, registrati in tutti gli istituti penitenziari del Paese, e dell'enorme mole di denaro che verrebbe inutilmente sottratto alle casse statali con l'indizione di una nuova procedura concorsuale di voler sostenere la nostra istanza", scrivono ancora i candidati.