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Caso Botteri-Hunziker: insultare Michelle per difendere Giovanna è sempre violenza sulle donne

La difesa sacrosanta nei confronti della giornalista televisiva ha finito per diventare body shaming al contrario contro la conduttrice di Striscia la Notizia

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Il caso della giornalista televisiva Giovanna Botteri, insultata sui social network per il suo disinteresse verso la cura dell'estetica nell'andare in video, e la conseguente polemica con Striscia la Notizia, stanno agitando l'opinione pubblica e infiammando il dibattito sui social network. Tantissime sono state le - sacrosante - manifestazioni di solidarietà verso la Botteri, ma - nella tradizione tutta italica della tifoseria tout court - si è finito per mettere alla gogna un altro personaggio televisivo femminile, ovvero Michelle Hunziker.

La conduttrice di Striscia (che detiene le redini del programma assieme a Gerry Scotti) è oggetto da qualche giorno di offese e ingiurie, spesso pesantissime, che sfociano nel body shaming al contrario (se una donna è bella dev'essere necessariamente oca e deve aver fatto carriera necessariamente in maniera "illecita"), finendo per esporre al pubblico ludibrio una donna per difenderne un'altra.

Peculiare in tutto questo il fatto che l'altro conduttore di Striscia la Notizia, ovvero Gerry Scotti, non sia stato minimamente toccato dalle polemiche, né tantomeno il creatore del programma Antonio Ricci. Tutti gli strali del caso si sono riversati sulla Hunziker, e non soltanto perché assieme a Giulia Bongiorno è fondatrice di Doppia Difesa, un'associazione che tutela le donne vittime di abusi e violenze.

No, Michelle Hunziker - in buona fede o meno per quanto riguarda il servizio incriminato di Striscia - viene oggi attaccata in quanto bella donna di successo, così come prima veniva attaccata Giovanna Botteri in quanto non rispondente ai canoni della femminile cura di sé che vanno per la maggiore in Tv. In ultima analisi, quindi, ogni scusa è buona per vessare pubblicamente le donne, comunque esse siano e comunque esse si presentino. E se, per difendere giustamente la Botteri, si finisce per subissare di insulti e improperi - e finanche di minacce di morte - la Hunziker il problema del body shaming e della violenza sulle donne nel nostro Paese è più radicato e sfaccettato di quanto appaia superficialmente

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