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Dal 4 maggio la “Fase 2” tra App tracciabilità, test sierologici a tappeto e ritorno alla normalità per fasce d'età

No autocertificazione, sì mappatura informatica cittadini. A casa gli over 70. Controlli clinici serrati, lavoro alternato, negozi aperti e rigide regole comportamentali da osservare: ecco come cambierà la nostra vita

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Il 4 maggio avrà inizio la “fase 2”. Il primo lunedì di maggio è il giorno che sancirà la fine del lockdown in Italia, ma non delle restrizioni. Il Governo - in accordo con il Comitato tecnico scientifico - sta infatti definendo i provvedimenti e le precauzioni da mettere in campo per poter riaprire gradualmente il paese in piena sicurezza. L’allarme coronavirus resta, “gradualità” diventa la parola chiave. Come detto, i divieti non scompariranno ma saranno allentati, permettendo così la riapertura di uffici, negozi, studi professionali, attività produttive in genere.

Prima i giovani - Gli ultimi a poter uscire di casa saranno i cittadini che hanno più di 70 anni, soprattutto quelli con una o due patologie croniche. “Per loro - anticipa la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa - dobbiamo prevedere un programma particolare, percorsi che ci consentano di proteggerli dal contagio quando i più giovani ricominceranno a circolare. Però mettendoli anche al riparo dall’afa e dall’isolamento che può avere effetti devastanti a livello psicologico. E dunque un vero e proprio piano di interventi”.

Mappatura popolazione - La mappatura della popolazione avverrà attraverso test sierologici ed un’applicazione che conterrà i dati dei cittadini e ne potrà tracciare gli spostamenti. Verrà in questo modo creato un archivio telematico in sostituzione dell’autocertificazione. Una “app”, dove ognuno potrà registrarsi, inserire i propri dati e la propria situazione sanitaria, specificando se è stato sottoposto al test o al tampone. Ciò permetterà di dividere i cittadini per fasce d’età con le informazioni necessarie a proteggere chi è maggiormente esposto. Sarà così possibile seguire gli spostamenti delle persone, agevolando la ripartenza delle attività, seppur a scaglioni. Sarà obbligatorio muoversi indossando mascherina, guanti e mantenendo la distanza di sicurezza di un metro. Vietato ogni contatto, baci e abbracci.

Evitare nuovi focolari - L’obiettivo è quello di evitare nuovi focolari, che se insorgessero, andrebbero a vanificare il lavoro svolto fino ad oggi. A tal proposito, gli scienziati, hanno raccomandato la creazione di squadre che effettuino test e tamponi a tappeto tra le persone vicine a chi risulta positivo. La tenuta economica, sociale, psicologica e delle rianimazioni non deve essere messa a rischio.

Oltre i 70 anni - Dati alla mano, risultano essere le persone più fragili e vulnerabili davanti al virus. Verranno protetti spostando in avanti il loro ritorno alla normalità e creando dei “corridoi” diversificati per facilitarne gli spostamenti in sicurezza.

Lavoro e negozi - In sicurezza, possibilmente in smart working e/o per turni. Negli uffici e nei negozi (dove si utilizzerà il termoscanner) si dovrà mantenere il distanziamento sociale. Si continuerà a fare la fila, ovunque. Si potrà andare dal parrucchiere, nei centri estetici e in tutti gli altri luoghi che prevedono un contatto diretto o comunque ravvicinato, sarà invece necessario prendere appuntamento in modo da essere soltanto in due per stanza: lavoratore e cliente. 

Mezzi pubblici - I servizi di trasporto dovranno essere potenziati per poter far fronte - anche loro - alle disposizioni del distanziamento sociale. Solo posti a sedere, nessun assembramento su bus, tram, autobus, taxi e treni. 

Scuola - L’anno scolastico è terminato, se ne riparlerà a settembre. Questione di doppia sicurezza. Da una parte le aule non possono garantire le dovute distanze, inoltre la “macchina” scuola, metterebbe in strada circa 12 milioni di persone tra studenti, docenti e personale. 

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