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Ridimensionamento della Indesit, situazione pronta a esplodere

L'azienda occupa 4.300 persone, sono oltre 1.400 quelle a rischio licenziamento

a cura della redazione
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Nelle storie italiane del lavoro che non c'è, in un capitolo a parte, ci sono quelle aziende-simbolo del made in Italy che decidono di fuggire all'estero alla ricerca di una pressione fiscale più leggera e - soprattutto - di un costo del lavoro minore.
L'ultimo caso in ordine di tempo è quello della Indesit, leader nella produzione di elettrodomestici. Attualmente occupa 4.300 unità. Ha annunciato esuberi che vanno oltre le 1.400 persone. I siti più colpiti dal ridimensionamento dell'azienda sono Fabriano, Caserta e Comunanza (Ascoli Piceno). 
La società ha spiegato di non essere più competitiva nei mercati internazionali con la produzione concentrata maggiormente in Italia. Così, ogni sito italiano si specializzerà in un solo prodotto (Fabriano con i forni da incasso, Comunanza con le lavatrici e Caserta con i frigoriferi e piani cottura), mentre parte del lavoro e dei macchinari saranno trasferiti in Turchia e Polonia.

I dipendenti della multinazionale non ci stanno e hanno proclamato uno sciopero a oltranza che va avanti da giorni, con presidi davanti agli stabilimenti per bloccare la partenza dei prodotti destinati alla Polonia. Oggi al ministero dello Sviluppo economico le parti sociali incontreranno il ministro Zanonato e i sindacati avvertono che le azioni di protesta presto potrebbero diventare ancora più dure.
A Fabriano lunedì sera i dipendenti hanno organizzato una fiaccolata alla quale hanno partecipato i cittadini di un intero territorio preoccupato per le sorti di un'azienda non in crisi che, con il ridimensionamento, metterebbe a rischio anche il fiorente indotto odierno.
Presente anche il vescovo Giancarlo Vecerrica che ha indossato la maglietta-simbolo della protesta e che si è detto fortemente commosso. Dure le sue parole: «Solo chi ha il cuore di pietra riesce a non commuoversi di fronte a questa grande dimostrazione di comunione».

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