Anche all’Italia è arrivata la richiesta di asilo polito da Edward Snowden, la talpa del Datagate.
L’ex analista della National Security Agency (Nsa), dopo esser stato rifiutato dall’Ecuador, ha chiesto asilo a 21 paesi europei e non solo.
Secondo fonti della Farnesina l'Italia sta valutando la richiesta, che presenterebbe però delle anomalie procedurali in quanto inoltrata via fax.
La procedura infatti prevede che il richiedente asilo si trovi sul territorio dello stato a cui si rivolge. «La mia sensazione è che difficilmente verrà accolta la domanda», ha detto il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi dopo aver specificato che in Italia non esiste «nessun grande fratello illegale» e non risultano «passaggi di dati illegali» dal nostro paese agli Usa.
Intanto, il presidente della Bolivia, Morales, ha fatto sapere che è pronto a esaminare una richiesta di Snowden e ad aprire trattative per accoglierlo nel caso ne facesse formale domanda.
Mentre si discute sulle possibili destinazioni, l’ex analista della Nsa ha rotto il silenzio e ha detto di avere il diritto di rivelare nuove informazioni sul Datagate. In una lettera pubblicata sul sito di Wikileaks ha attaccato direttamente Barack Obama e la sua amministrazione, sostenendo che contro di lui si stanno muovendo con vecchi e cattivi strumenti e che stanno usando la cittadinanza, annullandogli il passaporto, come arma per farlo tacere.
Snowden ha poi aggiunto che il presidente degli Usa non ha paura di lui o delle altre talpe, come Bradley Manning o Thomas Drake, ma della popolazione arrabbiata che possa arrivare a chiedergli un governo rispettoso della Costituzione come aveva promesso.