Tutti stanno aggiungendo legna ad un fuoco già acceso e che rischia di travolgere tutto e tutti, dapprima, in una guerriglia sociale locale, e poi, in una guerra internazionale religiosa. E questo è quello che vogliono i deprecati terroristi, che siano talebani o dell’ISIS. Come dire che stiamo offrendo loro armi e bagagli per uno scontro che non avrà né vincitori né vinti.
Da una parte ci sono governi che non si mostrano idonei a gestire al meglio il fenomeno dell’immigrazione. Sappiamo tutti, o meglio lo sanno i bene informati, che l’immigrazione è un bene per l’Italia, assetata di lavoratori che accettino ruoli che gli italiani rifiutano di svolgere, assetata di popolazione nuova e motivata che ripari alla forte depressione demografica che colpisce il nostro paese (In Francia una coppia genera due figli, in Italia, 1,3). Lo sappiamo!!! Ma si fatica a farlo capire; e, soprattutto, si fatica a gestire il fenomeno, dando, peraltro, la sensazione di non saperlo gestire.
Dall’altra, ci sono forze politiche che, interessate ad assumere il comando del Paese, soffiano sul fuoco della Identità Italiana, percorrendo la strada di una forte contrapposizione con chiunque non sia di cittadinanza italiana. Tutti i giorni urlano frasi del tipo: gli immigrati rubano il lavoro agli italiani, sono qui per sottometterci, portano malattie, usano violenza, spacciano droga, stuprano ragazze, rubano e rapinano. Ignorano, volutamente per stupido calcolo politico, il loro apporto positivo al sistema Italia (demografia, prodotto interno lordo, previdenza). In più, si oppongono a ogni misura che tenti di normalizzare il rapporto tra Stato e Immigrati Regolari, come la norma sullo Ius soli che “ius soli” non è perché non basta nascere in Italia: occorre che i genitori siano immigrati regolari e che lavorino in Italia da almeno 5 anni o che abbiano seguìto un ciclo di studi in Italia, completo. Trattasi, quindi, di IUS CULTURAE. Rifiutare questo approccio di integrazione tra Stato e Immigrati Regolari, significa ghettizzarli, isolarli, facendoli, così, diventare, dapprima, preda di terroristi e islamisti integralisti, e poi, nemici giurati dell’Italia.