Inizia Carlo Calenda che fa sconti per strocare il piano di Matteo Renzi per un governo istituzionale sostenuto da varie forze politiche con il conseguente rinvio delle elezioni. “Governo tecnico per qualche mese, votato dal PD, dal M5s e Forza Italia. Per fare cosa? La manovra più dura degli ultimi anni. Prendere qualche mese per fare un partito? Bisogna fermare Salvini ora e farlo insieme, mobilitando il Paese. E’ il momento del coraggio e non dei tatticismi. E’ folle quello che tratteggia Renzi, è un tentativo di prendere qualche mese in più, nel frattempo levare le castagne dal fuoco con un governo tecnico che dovrebbe fare una manovra lacrime e sangue, votandola assieme al Movimento 5 Stelle e a Forza Italia per avere infine Salvini al 60%”.
Gli fa eco Zingaretti: “Ho ben chiara la minaccia rappresentata dall’iniziativa di Salvini, addirittura per la tenuta della democrazia liberale, ma il sostegno a ipotesi pasticciate e deboli, non illudiamoci, ci riproporrebbe ingigantito lo stesso problema tra poche settimane. Di fronte a una leadership della Lega che tutti giudichiamo pericolosa e che si appella al popolo in maniera spregiudicata è credibile imbarcarsi in un esperienza di governo PD/5S (perché di questo stiamo parlando) per affrontare la drammatica manovra di bilancio e poi magari dopo tornare alle elezioni? Su cosa? Nel nome della salvaguardia della democrazia? Io con franchezza credo di no”.
Queste dichiarazioni dicono quale sia lo stato dell’arte di un partito che non ha ancora deciso dove e come posizionarsi, dove e come fare politica, dove e come recuperare il consenso perduto. Si ha, comunque, l’impressione che il PD di Zingaretti si preoccupi più del partito (Ditta) che del paese (Italia). E’ noto a tutti che tra qualche mese, salvo una assunzione di responsabilità, scatta l’aumento dell’IVA che, da calcoli non approssimativi, comporterà aumenti, per ciascuna famiglia di circa 50 euro mensili. Supportare il Ministro Salvini, nella richiesta di elezioni subito, significa non evitare questo aumento, significa, quindi, danneggiare i cittadini italiani.
D’altra parte, votando subito, è certo che Berlusconi, Salvini e Meloni prendono il potere e potranno conservarlo per anni. Viceversa, ritardando il voto, non è affatto vero, come sostiene Calenda, che la lega salirebbe al 60% perché ci sarebbe un periodo di decantamento del popolo italiano, ci sarebbero le rivelazioni sul caso Savoini/D’Amico e gli uomini di Putin, ci sarebbe la possibilità di raddrizzare i conti dello Stato con ritorno del consenso elettorale.
E poi, non nascondiamocelo. La posizione di Zingaretti è chiaramente dettata dalla volontà di rimuovere tutti i parlamentari devoti a Renzi per sostituirli con i suoi. Dietro alle sue parole apparentemente sensate, si nasconde una manovra molto poco nobile, utile a lui e alla sua corte, non utile al Pd e al Paese.