Da diverso tempo Matteo Renzi non si occupa del PD. Gira il mondo per conferenze con leader politici e big. In Italia, impegnandosi anche finanziariamente mettendo a disposizione un suo stipendio mensile, cura la “formazione politica” degli Under 30.
Osservando le ultime dichiarazioni di Zingaretti e le ultime decisioni assunte dal PD, di cui è stato segretario per 4 anni, si è, appunto, sentito tirato per i capelli e ha reagito con una intervista al Corriere della sera mentre si trovava in Montana, nel Parco di Yellowstone insieme con altri big mondiali.
Due le questioni affrontate: le bizze adolescenziali dei due vice-premiere impegnati un una continua battaglia dei bottoni e le ultime uscite del PD.
In merito Salvini e Di Maio, ha dichiarato: “Più che una crisi di governo sembra una crisi di nervi. I due vicepremier hanno preso in ostaggio un Paese con le loro bizze adolescenziali. Noi facevamo le riforme, questi si fanno i dispetti”... “Vivono per le poltrone. Ci vuole dignità a lasciare un incarico. E la dignità è come il coraggio di don Abbondio: chi non ce l’ha, non può darsela. Il dramma è che il mondo corre veloce e l’Italia è ferma. Qui in America si discute di intelligenza artificiale, in Italia si parla del destino di Toninelli. E Toninelli con l’intelligenza, artificiale e non, non c’entra nulla”. Attacca Enzo Moavero Milanesi, “un ministro imbarazzante: ha più cognomi che idee”.Sottolinea che Matteo Salvini ”è isolato a livello internazionale”. Critica Luigi Di Maio che “15 giorni fa attacca i Benetton dicendo che il loro ingresso in Alitalia farebbe precipitare gli aerei e oggi plaude agli stessi Benetton”…. “Un peccato, perché l’Italia ha tutto per essere protagonista. Abbiamo una bellissima macchina ma il pilota non sa guidare. E così sfumano tante occasioni per le nostre imprese e per il nostro Pil”.
In merito al PD, ha dichiarato: “Non mi occupo più del Pd. E suggerisco al segretario di occuparsi dell’altro Matteo, non di me. Non ho conti da regolare sul passato: i conti sul passato li ha regolati l’Istat quando ha mostrato che con le nostre leggi di bilancio l’Italia è cresciuta... Io credo che se il ministro dell’Interno va in delegazione a Mosca con gente che chiede rubli ai russi e poi si rifiuta di venire in Parlamento l’opposizione abbia il dovere — non il diritto — di fare una mozione di sfiducia. Cosa altro deve fare un ministro per avere una mozione di sfiducia? Poi se i grillini lo salvano di nuovo, problema loro. Ma almeno noi facciamo opposizione! Aver perso l’attimo per formalizzare la sfiducia a me è sembrato stravagante. E chi dice: “così si compattano”, non capisce che Lega e Cinque Stelle si compattano per le poltrone, non per noi. Che poi il Pd Nazionale sfiduci Faraone e non Salvini è un errore. Ma io conosco Davide Faraone, so che è una roccia e che continueremo a lavorare insieme”.