«In tutto, il trattamento Stamina ci è costato 50mila euro, dobbiamo ancora finire di pagare e mia figlia è ancora sulla carrozzella». E' quanto ha dichiarato sulla trasmissione Presadiretta, il papà di Nicole, la bimba affetta dalla nascita, di tetraparesi spastica. La piccola ha fatto una serie di infusioni Stamina, prima al 'Burlo Garofalo' di Trieste e poi agli ospedali di Brescia: «27 mila euro è stato il costo della prima infusione», ha detto la mamma di Nicole, mostrando copia dei bonifici. I pagamenti sono avvenuti con un bonifico alla Rewind Biotech srl, una società situata a San Marino.
«I bonifici andavano fatti prima delle infusioni» ha precisato il padre della bambina. «In tutto il trattamento Stamina ci è costato 50mila euro e dobbiamo ancora finire di pagare, perché questi soldi li abbiamo presi in prestito dalla banca». «Vannoni ci aveva promesso che la bambina avrebbe lasciato la carrozzella e che avrebbe camminato, tutto il contrario di quello che dicono adesso. Ora si dice che Stamina serve a migliorare la vita dei malati, ma a noi ci aveva promesso la guarigione», ha proseguito la mamma di Nicole.
«Dopo la prima infusione a Trieste fatta dal dottor Andolina, senza anestesia, la bambina ha cominciato a vomitare al punto che l’abbiamo dovuta portare in ospedale a Torino», sostengono i genitori, che hanno deciso di non raccontare ai medici, la verità su quello che era stato fatto alla piccola. «Non glielo abbiamo detto, perché ho chiamato Vannoni chiedendogli come mi dovevo comportare e lui mi ha detto che era meglio non dire niente, altrimenti avrebbero bloccato tutto». «Noi volevamo finire le cinque punture - ha continuato il padre di Nicole - perché il dottor Vannoni ci aveva spiegato che andava fatto il ciclo completo, perché facessero effetto, due non sarebbero servite a niente». Io non capisco le persone che si tolgono il sangue per avere Stamina davanti al Parlamento - ha concluso il padre di Nicole-, ma abbiamo speso 50 mila euro e mia figlia è ancora lì sulla carrozzella». Secondo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è grave che il trattamento Stamina sia entrato dentro gli ospedali di Brescia: «Come è possibile che un metodo che non sia stato né brevettato né sperimentato, sia potuto entrare in una struttura pubblica italiana? Anche su questo dovremo fare chiarezza», si chiede intervistata da Presadiretta. «Se fosse vero che Vannoni e i suoi ci hanno dato un protocollo diverso da quello utilizzato a Brescia - continua Lorenzin - ci sarebbero gli elementi per una truffa allo Stato. Sarebbe un atto gravissimo che tradisce il Parlamento». «La televisione italiana ha una responsabilità grandissima in questa vicenda - ha aggiunto la ministra -. L’informazione entra nelle case della gente e dovrebbe essere sempre corretta, tanto più quando si tratta di salute. Si possono generare speranze, illusioni. I media hanno una responsabilità enorme e devono fare una seria riflessione. Non si può pensare solo allo share».