Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, si è dimesso. Lo ha detto in conferenza stampa.
Mercoledì quattro persone erano finite ai domiciliari e altrettante, tra cui il vicesindaco Roberto Riga poi dimessosi, risultavano indagate nell'inchiesta 'Do ut des' coordinata dalla Procura su presunte tangenti nella ricostruzione post sisma.
La nota ufficiale
«Lascio con rammarico e con la coscienza di aver agito nell'interesse della città . Me ne vado a testa alta. Oggi sento di essere un peso per la città , mi dimetto nell'interesse della causa della ricostruzione, affinché la nostra voce abbia credibilità presso il Governo. Una voce che oggi è indebolita da una campagna di attacchi mediatici, anche personali e familiari. Ho sempre agito nella legalità , assumendomi con coraggio oneri e responsabilità enormi. Mi sono battuto per la città anche in maniera dura, scontrandomi con i Governi e con i commissari. Ho lottato per avere quello che ci spetta. Se devo pagare personalmente sono pronto. L'importante è che il miliardo di euro che serviva per sbloccare la ricostruzione e avviare i cantieri sia arrivato. Davanti a un ministro che, dopo l'avviso di garanzia e le dimissioni del vice sindaco, afferma che non darà più un centesimo alla città e che incontra, a Roma, la rettrice dell'Università dell'Aquila, creando un Comitato scientifico, con funzioni anche di ripianificazione urbanistica, il tutto senza invitare il Comune, mi rendo conto però che c'è qualcosa di strano. Quello che è accaduto è gravissimo. Se il problema sono io mi faccio da parte. Ho pensato davvero di poter cambiare le cose. Chiedo scusa. Chiedo scusa di aver perso».